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Concetti Chiave

  • Il cristianesimo si diffuse grazie al proselitismo, con l'aiuto di figure chiave come San Paolo, che viaggiò nel Mediterraneo per fondare e rafforzare comunità cristiane.
  • L'insistenza sull'adesione personale alla dottrina cristiana rispondeva al bisogno di significato, mancante nelle pratiche religiose romane legate al potere.
  • L'aspetto comunitario offriva ai fedeli un senso di appartenenza e sostegno, mentre la promessa della vita eterna era un messaggio di speranza universale.
  • L'universalismo cristiano eliminava le distinzioni di sesso, età e classe sociale, rendendo il messaggio di Gesù accessibile a tutti.
  • Nonostante la diffusione, il cristianesimo affrontò opposizione per il suo ascetismo e monoteismo, portando a persecuzioni intermittenti e locali contro i cristiani.

Indice

  1. Il proselitismo cristiano
  2. L'importanza della comunità
  3. Opposizione e persecuzioni

Il proselitismo cristiano

Il cristianesimo ebbe successo per diverse ragioni.

Prima di tutto questo aveva un forte tendenza al proselitismo: Gesù aveva comandato di diffondere il vangelo, per questo i cristiani dovevano comunicare la loro fede, cercando sempre nuovi discepoli. Da questo punto di vista fu fondamentale la predicazione di San Paolo, che passò da persecutore del cristianesimo ad apostolo delle genti. Grazie ai suoi viaggi in tutto il Mediterraneo aveva suscitato e rafforzato numerose comunità.

L'importanza della comunità

Tra i motivi dell’affermazione del cristianesimo bisogne segnalare l’insistenza sull’adesione personale alla dottrina, quando la religione romana era considerata troppo legata al potere e all’esecuzione di riti di cui sembrava essersi perso il significato.

Un terzo elemento da tenere in considerazione è l’aspetto comunitario del cristianesimo: il fedele si trovava in un gruppo dove poteva trovare sostegno e conforto.

Ebbe una grande importanza, tra i contenuti del messaggio evangelico, la promessa alla vita eterna, una speranza difficile a cui rinunciare.

Va sottolineato infine l’universalismo cristiano: infatti non si trovavano più distinzioni di sesso, età e classe sociale che impedissero l’adesione al messaggio di Gesù.

Opposizione e persecuzioni

Accanto alla diffusione del cristianesimo, bisogna tener conto dell’opposizione che da molte parti veniva avanzata nei suoi confronti.

Veniva ritenuto eccessivo l’ascetismo imposto verso i propri fedeli: preghiere, digiuni etc. Un altro aspetto mal tollerato era il monoteismo, perché, la mentalità pagana riteneva naturale adorare diverse divinità.

Alcuni cristiani rifiutavano perfino di prendere parte a cerimonie in cui si dovessero adorare gli dei pagani e alcuni rifiutarono di compiere il servizio militare. Iniziarono così le persecuzioni contro i cristiani, partendo dal III secolo, introducendo leggi speciali contro i cristiani, puntando alla loro eliminazione.

Molte persecuzioni furono locali e temporanee, legate all'iniziativa di singoli governatori o alla pressione popolare contro i nemici dello Stato. I seguaci di Cristo poterono godere così lunghi momenti di pace e tolleranza.

I cristiani riconobbero nella morte violenta per colpa dei nemici della fede una estrema forma della loro fede, che successivamente vennero chiamati martiri, testimoni.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le ragioni principali del successo del cristianesimo nell'Impero Romano?
  2. Il cristianesimo ebbe successo grazie al proselitismo, all'adesione personale alla dottrina, all'aspetto comunitario, alla promessa di vita eterna e all'universalismo che superava distinzioni di sesso, età e classe sociale.

  3. Quali furono le principali opposizioni al cristianesimo nell'Impero Romano?
  4. Le opposizioni includevano l'ascetismo eccessivo, il monoteismo in contrasto con il politeismo pagano, e il rifiuto di partecipare a cerimonie pagane o al servizio militare, che portarono a persecuzioni.

  5. Come venivano percepite le persecuzioni contro i cristiani e quale fu la loro conseguenza?
  6. Le persecuzioni, spesso locali e temporanee, furono viste come un'estrema forma di fede dai cristiani, che consideravano i martiri come testimoni della loro fede.

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