Concetti Chiave
- La tensione sociale crebbe a causa della disparità tra il senato e la plebe, minando l'esercito repubblicano.
- Tiberio Gracco tentò di risolvere le disuguaglianze con una riforma agraria, ma il suo progetto fu fermato dalla nobilitas senatoria.
- Caio Gracco cercò alleanze con il proletariato e gli équites, ma anche il suo tentativo fu ostacolato dalla classe dirigente.
- Mario, un generale emergente, sfruttò le sue capacità militari per ottenere potere politico, arruolando proletari e distribuendo terre ai veterani.
- Silla prese il controllo di Roma con un colpo di mano, divenne dittatore a vita e cercò di restaurare il potere del senato, aprendo le porte anche a nuovi gruppi sociali.
Indice
Disparità sociale e riforme agrarie
La disparità sociale e politica fra senato e plebe determinatasi dopo l'estensione del dominio romano portò all'indebolimento dell'esercito repubblicano e all'accumularsi di una pericolosa tensione sociale. Tiberio Gracco, eletto tribuno nel 133 a.C., si propose di migliorare la situazione attraverso una riforma agraria e la ridistribuzione da parte dell'ager publicus.
Dopo la sconfitta di Tiberio, il fratello Caio riprese l'iniziativa, cercando di stringere un'alleanza con il proletariato cittadino e con gli équites. Anche il tentativo di Caio, tuttavia, fu bloccato con forza dalla nobilitas senatoria.
Scandali e guerra contro Giugurta
Un altro attacco dei populares nei confronti dell'aristocrazia nacque in occasione degli scandali emersi durante la guerra contro Giugurta, che aveva usurpato il trono del regno di Numidia. Consoli e senatori si lasciarono corrompere da Giugurta e i populares ottennero che Mario, un homo nuvus che si era messo in luce come comandante, fosse eletto console con il compito di risolvere la guerra.
Mario e la guerra sociale
Dopo il trionfo con Giugurta, Mario fu nuovamente eletto console per combattere i Cimbri e i Teutoni. La carriera politica di Mario fu legata esclusivamente alle sue grandi capacità militari. Mario ricorse all'arruolamento dei proletari e all'uso di ricompensare i veterani con l'assegnazione di nuove terre. Gli italici, viste ancora deluse le loro aspettative di ottenere la cittadinanza, si associarono in una nuova federazione, sfidando apertamente Roma nella guerra sociale, durata dal 91 all'89 a.C. Roma ne usci vincitrice, ma lo scontro fu inutile perché si dovette concedere la cittadinanza a tutti per porre fine alla guerra civile.
Silla e la guerra civile
Con il colpo di mano di Silla che marciò con l'esercito su Roma, ebbe inizio una guerra civile. Dopo la partenza di Silla per l'oriente, i populares si impadronirono del potere, prima con Mario, quindi con Cinna ed infine con Mario il giovane. Silla tornato dalla campagna d'oriente ricorse alle liste di proscrizione per eliminare i suoi avversari politici. Silla assunse la carica di dittatore a vita con lo scopo di ripristinare il potere nelle mani del senato, e lo rese accessibile anche agli équites e all'aristocrazia italica.
Domande da interrogazione
- Quali furono le cause principali della crisi della repubblica romana?
- Quali furono le conseguenze delle riforme agrarie proposte dai Gracchi?
- Come influì la carriera di Mario sulla politica romana?
La crisi fu causata dalla disparità sociale e politica tra senato e plebe, l'indebolimento dell'esercito repubblicano e l'accumulo di tensioni sociali, come evidenziato dalle iniziative di Tiberio e Caio Gracco.
Le riforme agrarie proposte da Tiberio e Caio Gracco furono bloccate dalla nobilitas senatoria, portando a ulteriori tensioni sociali e politiche, e contribuendo alla crisi della repubblica.
Mario, grazie alle sue capacità militari, fu eletto console e ricorse all'arruolamento dei proletari, premiando i veterani con terre, influenzando così la politica romana e contribuendo alla guerra sociale e alle tensioni interne.