Concetti Chiave
- Alla fine del triumvirato nel 38 a.C., Ottaviano mantenne il controllo senza legalità costituzionale, esercitando un potere dittatoriale.
- Ottaviano indossava una corazza sotto la toga e faceva perquisire i senatori dai suoi soldati prima di permettere loro l'accesso al Senato.
- Militarmente, Ottaviano liberò lo stretto di Messina dopo aver sconfitto Sesto Pompeo, ma non riuscì a sbarcare in Sicilia senza l'aiuto di Antonio.
- L'accordo di Taranto nel 37 a.C. rinnovò il triumvirato e stabilì il reciproco supporto tra Ottaviano e Antonio.
- Agrippa, richiamato dalla Gallia, insieme a Cornificio e con l'aiuto di Lepido, ottenne la vittoria decisiva contro Sesto Pompeo a Nauloco.
Il governo di Ottaviano
Allo scadere del triumvirato il 31 dicembre del 38 a.C: non furono prese deliberazioni costituzionali, cosicché il governo rimase di fatto nelle mani di Ottaviano: si trattava di una dittatura al di fuori di qualsiasi legalità, tanto che le fonti raccontano come Ottaviano si recasse in Senato con una corazza sotto la toga e la spada al fianco, non facendo entrare i senatori se non dopo la perquisizione ad opera dei suoi soldati.
Le battaglie di Ottaviano
Sul piano militare grazie a due battaglie vittoriose contro le forze di Sesto Pompeo, Ottaviano riuscì a sgomberare lo stretto di Messina, ma fallì il suo tentativo di sbarco in Sicilia, così che dovette inviare Mecenate ad Atene per richiedere ad Antonio delle navi.
L'accordo di Taranto
Antonio venne a Brindisi nel 37 a.:C e grazie alle mediazione di Ottavia si incontrò in autunno con Ottaviano. L’accordo di Taranto prevede il rinnovo del triumvirato per un altro quinquennio e il reciproco aiuto tra i due contraenti.
Mentre Antonio tornò ad Atene per prepararsi alla guerra contro i parti, Ottaviano richiamò Agrippa dal governo delle Gallie per affidargli il comando delle operazioni contro Sesto Pompeo: dalla potente
Base creata in Campania, il generale mosse contro il nemico e riportò una vittoria, mentre Ottaviano sbarcava a Taormina. Poiché però la sua flotta era a rischio, preferì affidarne il comando a Cornificio e tornare in Italia. Quest’ultimo riuscì a ricongiungersi ad Agrippa e i due, grazie anche agli aiuti di Lepido dall’Africa ottenere la decisiva vittoria di Nauloco.