Concetti Chiave
- Il ritratto di Costantino appare sul dritto delle monete, noto come di terzo tipo.
- La dea Costantinopoli è rappresentata come Tyche, simile a Cibele e Roma, seduta su un trono.
- La dea Roma è raffigurata con elmetto, scettro e globo, sostituendo la cornucopia con uno scudo.
- Costantino voleva enfatizzare la Tyche cittadina durante le cerimonie di fondazione di Costantinopoli.
- Nonostante fosse cristiano, Costantino seguiva ancora i rituali pagani per la fondazione delle città.
Indice
Ritratto di Costantino e Tyche
Sul dritto anepigrafo di entrambi gli esemplari compare il ritratto di Costantino (conosciuto come di terzo tipo), mentre sul rovescio di uno c’è la rappresentazione della dea Costantinopoli come Tyche. L’immagine che vi si trova è un poco diversa dalla Tyche costantinopolitana nota a partire dai conii provinciali di età traianea e identificabile come Tyche poleos di Costantinopoli in un conio di Marco Aurelio, essendo seduta su un trono come la dea Cibele (alla quale era costantemente assimilata) ma soprattutto come la dea Roma, che compare nell’altro tetradramma argenteo dello stesso tipo e dello stesso peso, proveniente dalla stessa zecca costantinopolitana.
Dea Roma e Tyche costantinopolitana
Sul rovescio di quest’ultimo, infatti, la dea Roma con elmetto, scettro sulla sinistra e globo sulla destra (a posto della cornucopia) ha uno scudo sul lato destro, a posto della nave che la Tyche costantinopolitana ha ai suoi piedi. Come quella, tuttavia, è seduta su un ricco trono, con la gamba sinistra incrociata dietro la destra.
Fondazione di Costantinopoli
Non c’è dubbio che nelle cerimonie di fondazione di Costantinopoli, per i quali i due tipi di conio furono emessi, Costantino abbia voluto dare particolar enfasi alla Tyche cittadina, cambiandole nome (e in parte tipologia), perché apparisse altrettanto degna di onori della Fortuna romana. È improbabile che essa non fosse concepita come una vera e propria divinità, perché il suo culto civico era più simbolico che religioso. Sebbene cristiano, Costantino era ancora parte di un mondo in cui non c’era distinzione la tra sfera civile e quella religiosa, perché la religione civica era ancora esclusivamente pagana. Le nuove città, come Costantinopoli e altre ridenominate da Costantino o dai membri della sua famiglia, pertanto, non potevano essere dedicate se non con rituali antichi e l’intervento di sacerdoti tradizionali.
Domande da interrogazione
- Qual è la rappresentazione della dea Costantinopoli nei conii di Costantino?
- Quali elementi iconografici distinguono la dea Roma dalla Tyche costantinopolitana nei conii?
- Qual era l'intento di Costantino nel rappresentare la Tyche cittadina durante la fondazione di Costantinopoli?
Nei conii di Costantino, la dea Costantinopoli è rappresentata come Tyche, seduta su un trono simile a quello della dea Cibele e della dea Roma, con alcune differenze iconografiche rispetto alla Tyche costantinopolitana nota dai conii provinciali di età traianea.
La dea Roma è rappresentata con elmetto, scettro e globo, e ha uno scudo al posto della nave ai piedi della Tyche costantinopolitana. Entrambe sono sedute su un trono, ma la posizione delle gambe e gli attributi differiscono.
Costantino intendeva dare particolare enfasi alla Tyche cittadina, cambiandole nome e in parte tipologia, per renderla degna di onori pari a quelli della Fortuna romana, sottolineando l'importanza simbolica del suo culto civico durante le cerimonie di fondazione di Costantinopoli.