Concetti Chiave
- Il testo di Giovanni Malala descrive la Tyche di Costantinopoli, evidenziando un'apparente disconnessione narrativa nel contesto.
- Malala si concentra sulla statua di Costantino nel foro, parte di un capitolo sulle costruzioni a Bisanzio durante il suo impero.
- Descrive nuove infrastrutture, come mura più ampie, un ippodromo migliorato e il grande Palazzo vicino all'ippodromo.
- Il foro è dettagliatamente descritto, con la statua di Costantino su un'imponente colonna che ospita il Palladio alla base.
- Costantino ridedicò Bisanzio, rinominandola Costantinopoli, dopo aver esteso e collegato le mura della città antica e nuova.
Indice
La fondazione di Anthousa
La Tyche della città, da lui rinnovata e in suo nome fondata, dopo aver fatto un sacrificio incruento a dio egli chiamò Anthousa. Questa città fu fondata in origine da Phidalia, che chiamò Keroe la sua Tyche [...]» (Giovanni Malala, Cronografia 13.7). Dall’Apparato critico della più recente edizione, il testo di Malala non sembrerebbe presentare lacune in questo passo. Se si tiene conto dello sviluppo della narrazione, tuttavia, è evidente che la notizia sulla Tyche di Costantinopoli appare improvvisamente nel testo, del tutto scollegata sia con quanto precede, sia con quanto segue.
Descrizione delle costruzioni di Costantino
L’autore si è finora soffermato a parlare della statua di Costantino perché collocata nel foro, in un capitolo dedicato alle costruzioni varate a Bisanzio dall’imperatore durante la sua lunga permanenza in città, dopo il ritorno da Roma. Ha ricordato le nuove e più ampie mura; l’ippodromo ampliato, abbellito di statue bronzee e dotato di un palco imperiale (kàthisma) come quello di Roma; il grande Palazzo vicino all’ippodromo e il collegamento tra quello e il palco per mezzo del Kochlìon; infine, ha descritto il foro con il monumento imperiale al centro, costituito dalla statua posta su una altissima colonna, che ospitava alla sua base il Palladio trafugato da Roma.
Ridedicazione di Bisanzio a Costantinopoli
Questo passo relativo alla colonna e alla statua di Costantino è inserito in una descrizione (composta quasi come una guida turistica) del centro della città: «Durante il suo regno, sotto il consolato di Gallicano e Simmaco (anno 330), l’antica Bisanzio fu ridedicata. Dopo che lo stesso Costantino, in molto tempo, aveva proceduto da Roma a Bisanzio (era stato un anno a Roma, nel 325-326, per festeggiare i vicennalia, cioè i venti anni di regno, per poi ritornare lentamente a Bisanzio), egli ricostruì la prima cerchia di mura della città, quella di Byzas (il fondatore di Bisanzio), e aggiunta un’altra grande estensione alle mura, una volta che questa fu unita alle mura della città vecchia, ordinò che la città fosse chiamata Costantinopoli.
Domande da interrogazione
- Qual è il significato della Tyche di Costantinopoli nel testo di Giovanni Malala?
- Quali sono le principali costruzioni attribuite a Costantino a Bisanzio secondo il testo?
- Come viene descritta la trasformazione di Bisanzio in Costantinopoli nel testo?
La Tyche di Costantinopoli, chiamata Anthousa, appare improvvisamente nel testo di Malala, scollegata dal contesto, ma rappresenta un elemento simbolico della città rinnovata da Costantino.
Costantino è accreditato con la costruzione di nuove mura, l'ampliamento dell'ippodromo con statue e un palco imperiale, il grande Palazzo vicino all'ippodromo, e il foro con la statua su una colonna alta.
Bisanzio fu ridedicata come Costantinopoli nel 330, con Costantino che ricostruì le mura originali e le ampliò, unendo la città vecchia alla nuova, dopo il suo ritorno da Roma.