Concetti Chiave
- Commodo, figlio di Marco Aurelio, abbandonò il principio dell'adozione, ripristinando la regola dinastica a Roma.
- Il suo governo autocratico e autoritario ricordò i tempi di Nerone e Domiziano, con un forte impatto negativo sul senato e sull'esercito.
- Commodo sperperò le risorse dello Stato in elargizioni e spettacoli per mantenere il favore della plebe, ma si alienò l'aristocrazia e i militari.
- La sua pace frettolosa e costosa con i Germani portò alla disillusione dell'esercito, che inizialmente lo aveva acclamato imperatore.
- La repressione brutale contro il senato e l'uso dei pretoriani per consolidare il potere portarono alla sua morte per congiura nel 192.
L'ascesa di Commodo
A Marco Aurelio succedette il figlio diciannovenne Commodo, che lo aveva accompagnato nelle sue ultime campagne militari. Veniva così abbandonato il principio dell'adozione, che aveva assicurato a Roma principi capaci e moderati, e ripristinata la regola dinastica. Acclamato imperatore dall'esercito, Commodo si rivelò subito un principe ben diverso dal padre.
Il governo autocratico di Commodo
Di temperamento autoritario e sospettoso, ma nello stesso tempo esibizionista, egli diede al suo governo un carattere autocratico che ricordò a molti i tempi bui e ormai lontani di Nerone e di Domiziano. Come questi, infatti, Commodo si dedicò a una pratica di generose elargizioni alla plebe, cui concesse giochi circensi e spettacoli, sperperando in modo dissennato le già risicate risorse monetarie dello Stato.
La caduta di Commodo
Popolare tra i più poveri, Commodo ben presto si rese inviso sia ai senatori, che di nuovo videro assai ridotti i propri poteri, sia all'esercito che, dopo un primo momento di infatuazione, finì per voltargli le spalle quando l'imperatore concluse una frettolosa pace con i Germani, comprata con ingenti somme di denaro. Quando, per stroncare i complotti dell'opposizione, Commodo fece appello alla forza dei pretoriani e avviò una feroce repressione contro il senato, a Romsa sembrò davvero di ritornare all'epoca di Caligola e di Nerone. Alla fine, nel 192, Commodo finì vittima di una congiura di corte, strangolato da un gladiatore con cui si allenava nella lotta.