alessia.guerrisi
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Concetti Chiave

  • Commodo, figlio di Marco Aurelio, abbandonò il principio dell'adozione, ripristinando la regola dinastica a Roma.
  • Il suo governo autocratico e autoritario ricordò i tempi di Nerone e Domiziano, con un forte impatto negativo sul senato e sull'esercito.
  • Commodo sperperò le risorse dello Stato in elargizioni e spettacoli per mantenere il favore della plebe, ma si alienò l'aristocrazia e i militari.
  • La sua pace frettolosa e costosa con i Germani portò alla disillusione dell'esercito, che inizialmente lo aveva acclamato imperatore.
  • La repressione brutale contro il senato e l'uso dei pretoriani per consolidare il potere portarono alla sua morte per congiura nel 192.

Indice

  1. L'ascesa di Commodo
  2. Il governo autocratico di Commodo
  3. La caduta di Commodo

L'ascesa di Commodo

A Marco Aurelio succedette il figlio diciannovenne Commodo, che lo aveva accompagnato nelle sue ultime campagne militari. Veniva così abbandonato il principio dell'adozione, che aveva assicurato a Roma principi capaci e moderati, e ripristinata la regola dinastica. Acclamato imperatore dall'esercito, Commodo si rivelò subito un principe ben diverso dal padre.

Il governo autocratico di Commodo

Di temperamento autoritario e sospettoso, ma nello stesso tempo esibizionista, egli diede al suo governo un carattere autocratico che ricordò a molti i tempi bui e ormai lontani di Nerone e di Domiziano. Come questi, infatti, Commodo si dedicò a una pratica di generose elargizioni alla plebe, cui concesse giochi circensi e spettacoli, sperperando in modo dissennato le già risicate risorse monetarie dello Stato.

La caduta di Commodo

Popolare tra i più poveri, Commodo ben presto si rese inviso sia ai senatori, che di nuovo videro assai ridotti i propri poteri, sia all'esercito che, dopo un primo momento di infatuazione, finì per voltargli le spalle quando l'imperatore concluse una frettolosa pace con i Germani, comprata con ingenti somme di denaro. Quando, per stroncare i complotti dell'opposizione, Commodo fece appello alla forza dei pretoriani e avviò una feroce repressione contro il senato, a Romsa sembrò davvero di ritornare all'epoca di Caligola e di Nerone. Alla fine, nel 192, Commodo finì vittima di una congiura di corte, strangolato da un gladiatore con cui si allenava nella lotta.

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