Concetti Chiave
- Cicerone visse durante la guerra civile tra Pompeo e Cesare, assistendo alla trasformazione del triumvirato in diumvirato dopo la morte di Crasso.
- La vittoria di Cesare su Pompeo fu segnata da eventi chiave come il Passaggio del Rubicone e la Battaglia di Farsalo, che costrinsero Pompeo a rifugiarsi in Egitto.
- Cesare instaurò una dittatura dal 46 al 43 a.C., inizialmente appoggiata da Cicerone, che poi si distaccò a causa dell'uso personale del potere da parte di Cesare.
- Le opere filosofiche e le epistole di Cicerone riflettono il suo disagio nei confronti della dittatura e il sogno di una repubblica ideale.
- Cesare fu assassinato il 15 marzo 44 a.C. da Bruto, Cassio e altri senatori insoddisfatti, segnando la fine del suo dominio personale.
Indice
La guerra civile tra Pompeo e Cesare
Cicerone visse in prima persona, tra il 56 e il 46 aC, la guerra civile tra Pompeo e Cesare: infatti attraverso questo patto privato Crasso ottenne la Siria, dove morì, Pompeo l’Africa e la Spagna e Cesare Roma insieme alla Gallia (Cisalpina e Transalpina); alla morte di Crasso Pompeo venne nominato “consul sine colega”(=console senza collega) poiché questi era morto e il triumvirato si trasformò in diumvirato. Cesare, dal momento che rimase solo sulla scena insieme a Pompeo, riconobbe a questi una grande abilità militare e per questo motivo gli dichiarò guerra: la vittoria definitiva di Cesare venne segnata da due battaglie, ovvero il Passaggio del Rubicone, che testimonia la discesa vera e propria di Cesare, e la Battaglia di Farsalo in seguito a cui Pompeo fu costretto a fuggire in Egitto e chiese rifugio al re Tolomeo. Questi prima gli offrì asilo politico ma presto lo uccise per ottenere il favore di Cesare, che tuttavia non fu per niente soddisfatto, che si innamorò di sua sorella Cleopatra.
La dittatura di Cesare e il distacco di Cicerone
In seguito a questo evento ha inizio la dittatura di Cesare (46-43) : Cicerone all’inizio lo aveva appoggiato perché era un moderato, un democratico, perché appartenente ai populares ma quando cominciò ad agire solamente per un proprio tornaconto ne soffrì molto e prese le distanze dalla sua politica. Alcune sue opere filosofiche, come il De Finibus, il De Amicitia, il De Legibus e il De Ufficiis attraverso la riflessione, appunto, filosofica, rintracciano il quadro della Roma di quegli anni.
Poiché Cicerone sognava un ideale di repubblica inesistente, non solo la filosofia ma anche la sua produzione di epistole (Epistulae ad familiares =rivolte ai suoi cari) ripercorre la sua sofferenza rispetto al momento che stava vivendo e il suo disagio nei confronti della dittatura.
L'assassinio di Cesare
Il 15/03/44 Cesare venne ucciso da Bruto e Cassio : si era guadagnato il dissenso dei senatori, che vennero privati delle loro ricchezze, dato che aveva trasformato una cosa di tutti in un dominio personale, e tra i suoi assassini viene ricordato il suo figliastro. In punto di morte, infatti, Cesare disse “Tu quoque Brute, fili mi!”, anche tu Bruto (sei in questa congiura), figlio mio!
Domande da interrogazione
- Quali furono le conseguenze della morte di Crasso sul triumvirato?
- Come reagì Cicerone alla dittatura di Cesare?
- Quali furono le circostanze della morte di Cesare?
Alla morte di Crasso, il triumvirato si trasformò in un diumvirato, con Pompeo che venne nominato "consul sine colega", consolidando il suo potere.
Cicerone inizialmente appoggiò Cesare per le sue idee moderate e democratiche, ma si distanziò quando Cesare iniziò ad agire per interesse personale, esprimendo il suo disagio attraverso opere filosofiche ed epistole.
Cesare fu ucciso il 15 marzo 44 a.C. da Bruto e Cassio, senatori scontenti del suo dominio personale, e tra i suoi assassini vi era anche il suo figliastro Bruto, a cui Cesare si rivolse con le parole "Tu quoque Brute, fili mi!".