Concetti Chiave
- La battaglia di Azio del 2 settembre 31 a.C. fu decisiva tra le forze di Antonio e Ottaviano, con Ottaviano che prevale nonostante le forze inferiori.
- Antonio, sconfitto, fuggì in Egitto con Cleopatra, dove entrambi si suicidarono nel 30 a.C., segnando la fine dell'indipendenza egiziana.
- Ottaviano divenne l'unico arbitro dell'impero romano, rimanendo al potere per quarant'anni e trasformando lo stato romano.
- L'aristocrazia romana, indebolita dalle guerre e vendette, accettò il potere centrale di Ottaviano in cambio della stabilità e dei loro privilegi.
- Ottaviano chiuse le porte del tempio di Giano nel 29 a.C., simbolizzando la pace nel vasto impero romano.
Indice
Il matrimonio di Antonio e Cleopatra
Antonio e Cleopatra si sposarono in Grecia, dove vennero raggiunti da Ottaviano.
Lo scontro decisivo si verificò il 2 settembre del 31 a.C ad Azio.
La battaglia di Azio
Ottaviano comandava un esercito di 70.000 fanti e 12.000 cavalieri, la flotta di 400 navi fu affidata a Marco Vipsanio Agrippa. Le forze di cui Antonio disponeva (di gran lunga più numerose) erano di 75.000 legionari, più di 25.000 ausiliari, 12.000 cavalieri e 500 navi da guerra. Ma nonostante ciò Ottaviano ebbe la meglio su Antonio.
La fine di Antonio e Cleopatra
Cleopatra e Antonio fuggirono in Egitto, quest'ultimo preferì suicidarsi 30 a.C, nello stesso anno Ottaviano entrò trionfante ad Alessan-
dria ponendo fine all'indipendenza d'Egitto. Cleopatra tentò inutilmente di sedur-
re Ottaviano e infine anche ella si suicidò.
Ottaviano e la riforma istituzionale
Allora Ottaviano si trovo solo arbitro dell'impero, egli sapeva che una riforma istituzionale con il ricorso all'istituto monarchico non poteva essere fatta. Il radicale cambiamento avvenuto in pochi anni permise a Ottaviano di restare al potere per quarant'anni e dare una nuova forma allo stato romano. L'aristocrazia era allo stremo (a causa delle proscrizioni, delle guerre intestine e delle vendette) era disposta ad accettare il potere di un solo uomo, purché le garantisse gli
antichi privilegi. La popolazione romana aspirava alla tranquillità.
La pace sotto Ottaviano
Era diffuso un desiderio di pace che Ottaviano seppe cogliere: nel 29 a.C fece chiudere le porte del tempio di Giano a testimonianza che in quel momento in tutto l'impero non vi era alcuna guerra.