Concetti Chiave
- Marco Attilio Regolo sconfisse la flotta cartaginese nel 256 a.C. stabilendo la supremazia navale romana nel Mediterraneo.
- Nonostante i successi iniziali in Africa, Regolo fu sconfitto dai Cartaginesi e fatto prigioniero, chiudendo il primo tentativo romano di dominio in Libia.
- Secondo la tradizione, Regolo tornò a Cartagine da prigioniero dopo aver persuaso il Senato romano a non accettare la pace, subendo poi torture e morte.
- Nell'iconografia, Regolo è simbolo di virtù civica e coraggio, sebbene la sua storia sia ritenuta poco fondata dagli storici.
- Alcuni storici vedono Regolo come rappresentante dell'imperialismo romano, criticando la versione storica che glorifica la sua figura.
Indice
La vittoria di Marco Attilio
Nel 256 a.C., Marco Attilio Regolo, console di origine plebea, sconfisse la flotta cartaginese nelle vicinanze del promontorio Ecnomo. Fu una delle più grandi battaglie navali dell’antichità che stabilì la supremazia di Roma su tutto il Mediterraneo. In questo modo, i Romani si apersero la via dell’Africa, dove Attilio Regolo portò la guerra e ottenne altri successi come quelli di Clupea (oggi Kelibia, nei pressi di Capo Bon) e di Adys (a circa venti chilometri dall’odierna Tunisi).
La cattura e il ritorno a Roma
Dopo che i tentativi di siglare una pace furono falliti, i Cartaginesi, grazie all’opera del generale spartano Santippo, sconfissero Attilio Regolo presso Tunisi; lo fecero prigioniero e chiusero così di colpo il primo tentativo romano di dominare la Libia. Secondo la tradizione, dopo diversi anni di prigionia, Attilio Regolo accompagnò a Roma gli ambasciatori cartaginesi incaricati di trattate le condizioni di pace con il patto che qualora non fosse raggiunto lo scopo, ma egli sarebbe ritornato a Cartagine da prigioniero. Giunto in patria, pare che egli avesse convinto il Senato a rompere i negoziati e quindi, nonostante le preghiere dei cittadini e della famiglia si sarebbe riconsegnato nelle mani dei nemici. Anche alcuni senatori cercarono di persuaderlo a restare a Roma, poiché il ritorno sarebbe equivalso alla morte, ma il console rifiutò.
Il tragico destino di Regolo
Tornato a Cartagine, egli fu sottoposto a ogni forma di tortura: per impedirgli di dormire, gli furono tagliate le palpebre e infine rinchiuso in una botte irta di chiodi che fu fatta rotolare giù da un’altura fino in mare. Il politico e storico Tuditano inoltre riferisce che fu tenuto a lungo sveglio e privato così della vita, e che quando ciò fu risaputo a Roma, i più nobili prigionieri cartaginesi furono consegnati dal Senato ai figli di Regolo, furono da essi chiusi in un armadio munito di punte e uccisi torturati con le stesse modalità con cui era stato trattato il console romano.
La controversa eredità di Regolo
Nell’iconografia tradizionale, Attilio Regolo è sempre rimasto come simbolo della virtù civica e guerriera, anche se gli storici hanno ritenuto la versione dei fatti priva di fondamento. Infatti, già nell’antichità la sua condotta tenuta in guerra fu messa in discussione e non a tutti apparve così limpida. Alcuni lo ritenevano il responsabile del fallimento delle trattative e della sconfitta dell’esercito romano. Probabilmente egli era del parere che l’estensione della potenza romana coincidesse con un’affermazione militaristica fine a se stessa, incapace come si dimostrava, di analizzare i veri interessi economici di Roma. In altre parole, gli storici considerano Attilio Regolo come una chiara manifestazione estremista dell’imperialismo romano che di senso civico aveva ben poco. Per alcuni studiosi appare con evidenza, dunque, che la “versione” della storia, fornitaci dalla storiografia romana, che inneggia alla fierezza e al coraggio del console nell’affrontare i peggiori tormenti, sia stata inventata per nascondere e giustificare il racconto veritiero della crudeltà della vedova e dei figli di Attilio Regolo nei confronti dei due prigionieri cartaginesi che le erano stati affidati.
Domande da interrogazione
- Chi era Marco Attilio Regolo e quale fu il suo ruolo nella guerra punica?
- Quali furono le conseguenze della sconfitta di Attilio Regolo presso Tunisi?
- Come viene rappresentato Attilio Regolo nell'iconografia tradizionale e quale è la visione degli storici moderni?
- Quali critiche sono state mosse alla condotta di Attilio Regolo durante la guerra?
Marco Attilio Regolo era un console di origine plebea che sconfisse la flotta cartaginese nel 256 a.C., stabilendo la supremazia di Roma nel Mediterraneo e aprendo la via all'Africa per i Romani.
Dopo la sconfitta presso Tunisi, Attilio Regolo fu fatto prigioniero, chiudendo il primo tentativo romano di dominare la Libia. Successivamente, fu sottoposto a torture a Cartagine.
Nell'iconografia tradizionale, Attilio Regolo è simbolo di virtù civica e guerriera, ma gli storici moderni mettono in dubbio questa versione, vedendolo come un esempio di imperialismo romano.
Alcuni storici ritengono che Attilio Regolo fosse responsabile del fallimento delle trattative e della sconfitta romana, accusandolo di un militarismo fine a se stesso, senza considerare i veri interessi economici di Roma.