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Concetti Chiave

  • Gli strateghi ateniesi Nicia e Lamaco affrontarono una resistenza più forte del previsto a Siracusa, sottovalutando le risorse e le alleanze della città.
  • Nel 414 a.C., Atene sembrava sul punto di vincere, con molte città alleate pronte a unirsi al trionfo previsto.
  • L'arrivo inaspettato dei rinforzi spartani, guidati da Filippo, ribaltò le sorti dell'assedio, distruggendo la flotta ateniese.
  • La ritirata ateniese fu annientata dalla cavalleria siracusana, portando alla cattura e alla schiavitù di molti soldati, e all'esecuzione dei comandanti.
  • La sconfitta compromise il prestigio di Atene, scoraggiò gli alleati e prosciugò le risorse finanziarie e militari della città.

Indice

  1. La sottovalutazione di Siracusa
  2. L'assedio di Siracusa
  3. Il miracolo spartano
  4. Le conseguenze per Atene

La sottovalutazione di Siracusa

In Sicilia, gli strateghi ateniesi Nicia e Lamaco si trovarono fin dall'inizio di fronte a una situazione più difficile del previsto. La forza della principale nemica, Siracusa, fu certamente sottovalutata dagli Ateniesi: la città aveva da qualche tempo abbattuto la tirannide e instaurato una democrazia moderata; la sua economia era solida tanto nell'agricoltura quanto nel commercio; il suo esercito e la sua flotta efficienti; il suo sistema di alleanze nell'isola sufficientemente compatto.

L'assedio di Siracusa

Nel 414 a.C. gli Ateniesi riuscirono tuttavia a stringere Siracusa in una morsa di ferro, sia dalla terra sia dal mare. La capitolazione della città sembrava imminente e tutti accorrevano al fianco dei futuri vincitori: poleis greche dell'isola e dell'Italia Meridionale, città etrusche, comunità sicule speravano così di condividere i vantaggi di un trionfo ormai sicuro.

Il miracolo spartano

Invece si verificò il miracolo. Rinforzi guidati dallo spartano Filippo piombarono inaspettatamente sugli assedianti, rafforzarono le difese di Siracusa, imbottigliarono la flotta ateniese nel porto e la distrussero. Questo intervento, suggerito e caldeggiato da Alcibiade, capovolse la situazione. Privo della flotta, l'esercito ateniese, guidato da Nicia, si vide perduto e tentò una ritirata strategica nell'interno dell'isola: ma la temibile cavalleria siracusana lo sorprese e lo annientò. Migliaia di prigionieri furono internati nelle cave di pietra, le Latomìe, e poi venduti come schiavi. I comandanti, tra cui Nicia, furono giustiziati.

Le conseguenze per Atene

Il prestigio di Atene era compromesso, gli alleati scoraggiati, le finanze pubbliche prosciugate, l'esercito decimato.

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