Concetti Chiave
- Aristide nacque ad Atene tra il 540 e il 535 a.C. e si distinse per la sua lotta contro la corruzione e l'ingiustizia fin dai primi incarichi pubblici.
- Durante la battaglia di Maratona, dimostrò grande umiltà e saggezza lasciando il comando al più esperto Milziade, contribuendo così alla vittoria ateniese.
- Conosciuto per la sua onestà, consegnò integro il bottino di guerra al Governo dopo la battaglia, guadagnandosi l'apprezzamento degli Ateniesi.
- Fu esiliato tramite ostracismo a causa delle divergenze politiche con Temistocle, ma ritornò per servire la patria durante le invasioni persiane.
- Aristide gestì con giustizia il contributo delle città greche alla lega contro i Persiani, ma morì in estrema povertà, con lo Stato che si occupò delle sue esequie.
Indice
La giovinezza di Aristide
Aristide nacque ad Atene fra il 540 e il 535 a.C. Della sua giovinezza le testimonianze sono molto scarse. Sappiamo, però, che fin dai suoi primi incarichi pubblici, egli combatté la prepotenza, la corruzione e l’ingiustizia. Sapeva riconoscere il merito degli altrui e a sottostare a chi egli giudicava essere più adatto ad agire per il bene della patria.
La battaglia di Maratona
Un esempio ci è fornito dalla battaglia di Maratona. Secondo l’uso ateniese, per evitare che il vincitore sopravvalutasse il suo ruolo, era previsto che a capo dell’esercito ci fosse un’alternanza di comandanti. In quel frangente, il comandante Milziade, un condottiero di primissimo ordine, avrebbe dovuto cedere l’incarico ad Aristide. Ma Aristide, riconoscendo le doti militari di Milziade, lasciò che quest’ultimo continuasse nel suo incarico e fu una buona scelta. Infatti, con grande abilità, Milziade concluse vittoriosamente la guerra e i Persiani furono costretti ad abbandonare l’Attica. Dopo la battaglia, Aristide prese in consegna il bottino di guerra che consegnò integro al Governo. Questo fu un atto di estrema onestà, molto apprezzato dagli Ateniesi.
Conflitto con Temistocle
Aristide aveva un grande avversario politico ad Atene nella persona di Temistocle. Queste sono le motivazioni della divergenza. Il Governo ateniese aveva messo a disposizione un forte finanziamento per organizzare la difesa. Temistocle sosteneva la necessità di allestire una flotta potente, mentre per Aristide era, invece, opportuno spendere tali fondi per costruire fortificazioni alle frontiere dell’Attica. I loro caratteri erano estremamente diversi: Temistocle era forse più intelligente, era un oratore molto brillante, astuto, ma privo di scrupoli. Aristide, possedeva un fermezza di carattere eccezionale, una grande onestà ed un alto senso di giustizia.
Esilio e ritorno in patria
Per Temistocle fu facile avere la meglio sul rivale, propugnando una politica di pace, poco adeguata per quel particolare momento. Ricorrendo ad accuse infondate e a fase testimonianze, egli fece in modo che fosse decretato l’ostracismo nei confronti di Aristide. Per allontanarlo da Atene, sarebbero stati necessari che 6.000 cittadini scrivessero il suo nome su di un coccio e il numero dei voti raccolti fu sufficiente. Questo non depose certamente a favore degli Ateniesi che avevano sempre considerato Aristide un giusto. Dopo cinque anni di esilio, egli ritornò in patria, usufruendo dell’amnistia concessa in occasione della nuova invasione persiana e fu ancora pronto a servire la patria. Infatti, partecipò alla battaglia navale di Salamina nel 480 e alla battaglia di Platea che si concluse con la vittoria degli Ateniesi.
Contributo alla confederazione greca
Le invasioni persiane avevano spinto le varie città greche ad unirsi in una confederazione. Poiché era necessario stabilire che ognuna versasse un contributo che sarebbe confluito nel tesoro della lega, l’incarico di stabilire il relativo importo fu affidato ad Aristide, un incarico che egli espletò con grande giustizia. Addirittura, gli venne affidata la custodia dell’intero tesoro, depositato nel tempio dedicato al dio Apollo, a Delfo.
Morte in povertà
La data precisa della sua morte è sconosciuta; tuttavia sappiamo che egli morì in estrema povertà a tal punto che lo Stato dovette provvedere alle spese del funerale e ad aiutare la famiglia ed i parenti.
Domande da interrogazione
- Quali sono le qualità principali di Aristide evidenziate nella sua biografia?
- Qual è stato il conflitto principale tra Aristide e Temistocle?
- Come è stato allontanato Aristide da Atene e perché?
- Quali incarichi importanti furono affidati ad Aristide dopo il suo ritorno dall'esilio?
Aristide è descritto come una persona di grande onestà, fermezza di carattere e alto senso di giustizia. Era capace di riconoscere il merito altrui e agire per il bene della patria, come dimostrato durante la battaglia di Maratona.
Il conflitto principale tra Aristide e Temistocle riguardava l'uso dei fondi per la difesa di Atene. Temistocle voleva costruire una flotta potente, mentre Aristide preferiva investire in fortificazioni alle frontiere dell'Attica.
Aristide fu allontanato da Atene attraverso l'ostracismo, un processo in cui 6.000 cittadini scrissero il suo nome su un coccio. Temistocle, suo avversario politico, utilizzò accuse infondate per ottenere questo risultato.
Dopo il suo ritorno dall'esilio, Aristide partecipò alla battaglia navale di Salamina e alla battaglia di Platea. Inoltre, gli fu affidato il compito di stabilire i contributi delle città greche alla confederazione e la custodia del tesoro della lega.