Concetti Chiave
- L'aristia è un termine greco che significa "prodezza" e descrive le gesta eroiche e la virtù guerriera degli eroi nei poemi omerici.
- Lo schema dell'aristia segue una sequenza tipica: vestizione, duelli, ferimento, soccorso, rientro in battaglia, vittoria e mischia per le spoglie.
- Le aristie famose includono quelle di Diomede, Agamennone, Menelao, Achille, Patroclo e l'uccisione dei Proci nell'Odissea.
- L'aristia è un tema formulare nei poemi omerici, ripetuto come modulo narrativo fisso per adattarsi alla tradizione orale.
- Le aristie, principali o minori, intercalano le narrazioni per mostrare diversi modelli umani e mantenere la dinamicità del racconto.
Indice
Definizione di aristia
Il termine aristia, usato fin dall’antichità, è un adattamento del termine greco aristéia (derivato dall aggettivo aristos, “eccellente”) e significa “prodezza, atto di grande valore”. Con esso si indica il passo di un poema che contenga la descrizione delle gesta e del valore di un eroe, di cui vengono celebrati i tratti quasi sovrumani e comunque ritenuti eccellenti, soprattutto il profilo della virtù guerriera.
Caratteristiche dell'eroe omerico
L’eroe omerico, a seconda di come viene caratterizzato, nel poema di contraddistingue per un’ira focosa (Achille), per la potenza omicida (Aiace), per l’eloquenza o per l’intelligenza (Odisseo). Tutti, però posseggono la virtù guerriera (areté), la loro azione è finalizzata all’affermazione del proprio valore (timé) e al conseguimento della gloria (kléos): la guerra è il terreno ideale per mostrare le proprie capacità e conquistare la fama.
Struttura dell'aristia
L’aristia è una scena tipica che si ripete, con minime varianti, nel corso del poema. Essa si articola in vari momenti, la cui successione normalmente prevede:
la vestizione dell’eroe
uno o più duelli dove l’eroe dà prova del suo valore
il ferimento del guerriero
il soccorso da parte dei compagni o di una divinità
il rientro in battaglia dell’eroe
la vittoria dell’eroe sull’avversario pari a lui
la mischia per la conquista delle armi e delle spoglie dello sconfitto
Ovviamente la struttura compositiva non è rigida, ma può subire alcune variazioni, come nel caso dell’aristia di Diomede, in cui manca la vestizione dell’eroe, sostituita dalla breve ma intensa similitudine con l’astro estivo, la cui luce eguaglia il bagliore delle armi che l’eroe indossa.
Esempi di aristia nei poemi
Esemplare è il caso di Diomede, un capo greco di poca rilevanza, che nel V libro dell’Iliade è l’assoluto protagonista. Altri esempi sono le imprese di Agamennone narrate nel libro IX; quelle di Menelao comprese nel libro XVII, l’aristia di Achille narrata nel libro XXI e quella di Patroclo nel libro XVII. Anche il libro XXII dell’Odissea, con l’uccisione dei Proci, è considerato un esempio di aristia.
Lo spazio destinato alla narrazione dell’aristia è variabile, anzi il poeta propone spesso aristie “minori”, per interrompere e intercalare le sequenze vittoriose delle aristie principali, quali quelle di Ettore e Achille, e per proporre nello stesso tempo diversi modelli umani.
Aristia come tema formulare
L’aristia è un tema formulare, un modulo narrativo fisso che si ripete nel corso del poema, così come capita anche per altre situazioni: il banchetto, il concilio degli dei, l’ambasceria, l’accoglienza dell’ospite, il sacrifico, il duello ecc. Quest’esigenza è da ricondurre alla tradizione orale che caratterizza i poemi omerici.
Domande da interrogazione
- Che cos'è l'aristia nell'epica omerica?
- Qual è la struttura tipica di un'aristia?
- Quali sono alcuni esempi di aristie famose nei poemi omerici?
- Perché l'aristia è considerata un tema formulare?
L'aristia è un termine che indica un atto di grande valore, descrivendo le gesta eroiche di un personaggio nei poemi omerici, celebrando le sue qualità quasi sovrumane, in particolare la virtù guerriera.
L'aristia segue uno schema che include la vestizione dell'eroe, duelli, ferimento, soccorso, rientro in battaglia, vittoria e mischia per le spoglie, anche se può subire variazioni.
Esempi di aristie famose includono quelle di Diomede nel V libro dell'Iliade, Agamennone nel libro IX, Menelao nel libro XVII, Achille nel libro XXI, Patroclo nel libro XVII e l'uccisione dei Proci nel libro XXII dell'Odissea.
L'aristia è un tema formulare perché è un modulo narrativo fisso che si ripete nei poemi omerici, riflettendo la tradizione orale che caratterizza queste opere.