Fabrizio Del Dongo
Genius
5 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • Inizialmente, le donne nella società romano-italica vivevano in una condizione di inferiorità e soggezione rispetto agli uomini, senza diritti politici.
  • L'emancipazione giuridica e sessuale delle donne raggiunse un apice durante l'epoca di Cicerone e l'impero, con donne celebri come Terenzia e Livia Drusilla.
  • Le donne dei ceti elevati acquisirono libertà personale e patrimoniale, potendo divorziare e partecipare alla vita mondana e culturale.
  • L'emancipazione delle donne fu limitata dall'impossibilità di unirsi con schiavi e dalla mancanza di una presenza incisiva in politica e attività produttive.
  • Il Cristianesimo introdusse un'inversione di tendenza, riaffermando la superiorità maschile e limitando ulteriormente l'emancipazione femminile.

Indice

  1. Condizione della donna nella società romano-italica
  2. Emancipazione giuridica e sessuale
  3. Donne celebri dell'epoca di Cicerone
  4. Evoluzione del regime matrimoniale
  5. Ostacoli e limiti all'emancipazione
  6. Influenza del Cristianesimo e società militari
  7. Influenza femminile nelle decisioni maschili

Condizione della donna nella società romano-italica

Nella primitiva società romano-italica, come in ogni società di tipo patriarcale, la donna occupava una condizione di inferiorità e di soggezione rispetto all’uomo.

Tale concetto non era sancito sul piano giuridico, tuttavia risulta dal fatto che il matrimonio poneva la donna in “manu” dell’uomo, cioè in pieno potere come se si trattasse quasi di una schiava. Anche se essa era esclusa dallo status di cittadina e quindi mai giunse ad usufruire dei diritti politici (esclusa com’era dal servizio militare), col tempo arrivò ad acquisire una propria capacità giuridica più o meno vasta.

Emancipazione giuridica e sessuale

A tale emancipazione giuridica fece seguito (ma a in alcuni la precedette) quella sessuale, riprovata da tanti scrittori latini che difendevano ed esaltavano l’immagine austera della matrona di un tempo fedele al marito, vista come divinità tutelare della casa e pronta a qualsiasi sacrificio.

Donne celebri dell'epoca di Cicerone

Il punto massimo dell’emancipazione della donna si ebbe con l’evolversi della ricca società dell’epoca di Cicerone e di quella imperiale. È in tale periodo che si ha notizia di tante donne, rimaste celebri: Terenzia, la moglie di Cicerone, Clodia celebrata da Catullo nelle sue poesie, Lesbia, Livia Drusilla, consorte di Augusto, le due Giulie, rispettivamente figlia e nipote di Augusto, Messalina moglie di Claudio, Plotina moglie di Traiano e tante altre.

Evoluzione del regime matrimoniale

Ormai, il regime matrimoniali si stava avvicinando a quello moderno; la donna poteva disporre liberamente della sua persona e dei suoi beni e, affrancata da ogni tutela dopo il primo matrimonio, poteva accedere al divorzio. Le era concesso di frequentare chi voleva, partecipare alla vita mondana e culturale, costituire un’associazione ed evitare di abbassare gli occhi quando incontrava un uomo, specialmente quando presenziava ad uno spettacolo. Poteva anche partecipare a banchetti, rientrare a casa a tarda notte e dedicarsi a speculazioni come il prestito del denaro.

Ostacoli e limiti all'emancipazione

Ovviamente, questo valeva per i ceti più elevati perché in quelli rurali permanevano le vecchie abitudini e mentalità, difficilmente estirpabili. Soltanto in un aspetto, la donna trovò un ostacolo insormontabile: l’unione con uno schiavo. La ragione di tale divieto consisteva nel rischio di contaminare la discendenza. Tuttavia a questo processo di emancipazione femminile sul piano sessuale e giuridico non seguì un’incisiva presenza della donna nella politica e nelle attività produttive.

Influenza del Cristianesimo e società militari

Addirittura, ad un certo momento, nel tardo impero, si ha una sorta di inversione di tendenza causata da due elementi: l’avvento dei nuovi ceti militari e la diffusione del Cristianesimo. Infatti, è noto come le società militari non sono mai favorevoli alle donne perché non combattono. Inoltre il Cristianesimo, pur predicando l’uguaglianza nella vita eterna, non condannò la schiavitù quale istituto sociale e sottolineò la superiorità dell’uomo sulla donna, ponendosi, in tal senso, in linea con il patriarcato ebraico e con i criteri della società arcaica romana. Addirittura, alcuni padri della Chiesa arrivarono a considerare la donna come causa del peccato (= Eva responsabile del peccato originale commesso da Adamo) o addirittura, in senso molto lato e remoto, della morte sulla croce del Figlio di Dio. Per questo motivo, la donna doveva essere tenuta assoggettata. Con il tempo, il culto della Madonna contribuì a rendere meno rigoroso un atteggiamento simile.

Influenza femminile nelle decisioni maschili

Tuttavia, a conclusione di questo appunto, si può dire che la donna non ha mai mancato di influenzare direttamente o indirettamente le decisioni dell’uomo. Basti ricordare che Catone il Censore scriveva che i Romani comandavano tutti gli uomini, ma poi ubbidivano alle donne. Il concetto è rimasto anche nei tempi moderni con la frase “Dietro ogni grande uomo c’è una grande donna”, coniata dalla scrittrice inglese Virginia Woolf per voler sottolineare l’azione di stimolo, di sostegno e di incoraggiamento che la donna ha sempre avuto verso il compagno.

Domande da interrogazione

  1. Qual era la condizione della donna nella società romano-italica primitiva?
  2. Nella società romano-italica primitiva, la donna era in una condizione di inferiorità e soggezione rispetto all'uomo, essendo posta in "manu" dell'uomo nel matrimonio, simile a una schiava.

  3. Come si è evoluta l'emancipazione femminile nell'antica Roma?
  4. L'emancipazione femminile si è evoluta con l'acquisizione di capacità giuridica e sessuale, culminando nell'epoca di Cicerone e imperiale, dove le donne potevano disporre liberamente di sé stesse e dei propri beni.

  5. Quali erano le limitazioni che le donne affrontavano nonostante l'emancipazione?
  6. Nonostante l'emancipazione, le donne non avevano una presenza incisiva nella politica e nelle attività produttive e non potevano unirsi a uno schiavo per evitare di contaminare la discendenza.

  7. Quali fattori hanno causato un'inversione di tendenza nell'emancipazione femminile nel tardo impero?
  8. L'inversione di tendenza fu causata dall'avvento dei nuovi ceti militari e dalla diffusione del Cristianesimo, che non favorivano l'emancipazione femminile e sottolineavano la superiorità dell'uomo.

  9. In che modo la donna ha influenzato le decisioni degli uomini nell'antica Roma?
  10. Le donne hanno influenzato le decisioni degli uomini direttamente o indirettamente, come evidenziato da Catone il Censore, che affermava che i Romani comandavano gli uomini ma ubbidivano alle donne.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community

Le colonie latine

Fabrizio Del Dongo di Mauro_105

URGENTE (321112)

Fabrizio Del Dongo di Lud_

domandina

Fabrizio Del Dongo di Samantha Petrosino