Concetti Chiave
- Nel I secolo a.C., il ruolo delle donne romane si evolve, distanziandosi dal modello tradizionale della matrona subordinata al marito.
- Emergono figure di donne colte e emancipate, appartenenti alle classi sociali più elevate, come Sempronia descritta da Sallustio.
- La società romana vede un crescente individualismo, con le donne che cercano autonomia nelle decisioni personali e una felicità individuale.
- Alcune donne a Roma iniziano a gestire il proprio denaro, avere relazioni extraconiugali e sciogliere facilmente i matrimoni.
- Figure come Clodia, celebrata da Catullo, rappresentano donne libere che sfidano i valori tradizionali del mos maiorum.
Indice
Evoluzione del ruolo femminile
Nella generale crisi dei valori che caratterizza la società romana del primo secolo a.C., anche il ruolo della donna subisce un'evoluzione e si allontana talvolta da quello tradizionale. Alla matrona totalmente soggetta al marito, dedita a curare la casa e ad allevare i figli, si contrappone un altro modello di donna, anche se limitato alle classi sociali più elevate e per il momento non molto diffuso, quella della donna colta, disinibita, spregiudicata come la Sempronia che Sallustio ci presenta.
Individualismo e autonomia femminile
Infatti a mano a mano che la società romana si allontana dalle sue origini patriarcali, si vanno affermando nuove abitudini e nuovi valori: si diffonde l'individualismo, che si manifesta sia come desiderio di autonomia nelle scelte e nelle decisioni riguardanti la sfera privata, sia come ansiosa ricerca di una felicità personale; tuttavia elementi di rottura nei riguardi delle strutture sociali tradizionali.
Donne emancipate nella società romana
Anche le donne, alcune almeno, quelle che ne hanno la possibilità, vivono più liberamente, soprattutto nella capitale, dispongono del loro denaro, intrecciano relazione extraconiugale, sciolgono con facilità il vincolo del matrimonio. Vengono alla mente altre figure di donne libere emancipate, come Clodia che Catullo cantò con il nome di Lesbia, si diffonde l'individualismo, che si manifesta sia come desiderio di autonomia nelle scelte e nelle decisioni riguardanti la sfera privata, sia come ansiosa ricerca di una felicità personale; tuttavia elementi di rottura nei riguardi delle strutture sociali tradizionali. Anche le donne, alcune almeno, quelle che ne hanno la possibilità, vivono più liberamente, soprattutto nella capitale, dispongono del loro denaro, intrecciano relazione extraconiugale, sciolgono con facilità il vincolo del matrimonio. Vengono alla mente altre figure di donne libere emancipate, come Clodia che Catullo cantò con il nome di Lesbia, che ricorda molto da vicino Sempronia: entrambe sono lontanissime dal codice di comportamento tramandato dal mos maiorum e riassunto nella famosa casta fuit, domum servavit, lanam fecit, che sintetizza le virtù delle matrone romane.
Domande da interrogazione
- Quali cambiamenti subisce il ruolo della donna nella società romana del I secolo a.C.?
- Come si manifesta l'individualismo nella società romana del tempo?
- Chi sono alcune delle figure femminili che rappresentano questo cambiamento?
Nel I secolo a.C., il ruolo della donna a Roma evolve, allontanandosi dal modello tradizionale di matrona soggetta al marito. Alcune donne delle classi elevate diventano più colte e indipendenti, vivendo più liberamente e gestendo il proprio denaro.
L'individualismo si manifesta come desiderio di autonomia nelle scelte private e ricerca di felicità personale, rompendo con le strutture sociali tradizionali. Questo fenomeno è visibile anche tra le donne che vivono più liberamente, soprattutto nella capitale.
Sempronia e Clodia, quest'ultima celebrata da Catullo come Lesbia, sono esempi di donne emancipate che si distaccano dal tradizionale codice di comportamento romano, vivendo in modo più libero e indipendente.