Concetti Chiave
- Clistene ha istituito il Consiglio dei Cinquecento, composto da cinquanta rappresentanti per tribù, scelti per sorteggio, ampliando la partecipazione politica anche alle classi meno abbienti.
- L'Areopago perse importanza politica dopo la riforma di Clistene, sostituito da altri organismi come l'ecclesia.
- L'ecclesia, Assemblea popolare con diritto di partecipazione per tutti i cittadini, si riuniva inizialmente dieci volte all'anno, aumentando poi a quaranta riunioni annuali nel V secolo a.C.
- L'ecclesia aveva competenze su politica estera, pace e guerra, trattati internazionali, nomine di arconti e strateghi, e controllo del loro operato.
- Il potere giudiziario era esercitato dall'ecclesia tramite l'Elièa, che giudicava in tribunali con membri estratti a sorte, e stabiliva regole vincolanti tramite leggi e decreti.
La riforma di Clistene
Ad Atene non vi era solo la suddivisione del territorio secondo la legge di Clistene ma quest’ultimo istituì un nuovo organo di governo, il Consiglio dei Cinquecento, o boulé, composto da cinquanta rappresentanti per ciascuna tribù, scelti per sorteggi. Del resto, poiché nelle tribù prevalevano gli appartenenti alle classi meno abbienti, la riforma di Clistene garantì anche ai poveri la possibilità di ricoprire cariche pubbliche di governo e dunque un ruolo di rilievo nella vita politica.
Il ruolo dell'ecclesia
Accanto al nuovo Consiglio continuava a esistere l’Areopago che però, dopo la riforma di Clistene, non ebbe più un ruolo decisivo nella politica cittadina, poiché fu sostituito da altri organismi: fra questi il più importante era sicuramente l’ecclesia, ossia l’Assemblea popolare alla quale avevano diritto di partecipare tutti i cittadini.
Originariamente l’ecclesia si riuniva solo dieci volte all’anno e teneva le sue riunioni nell’agorà; a partire dal secolo V a.C., invece, le riunioni ebbero luogo sulla collina della Pnice, in un anfiteatro naturale che conteneva fino a 25.000 persone (con 18.000 posti a sedere). Man mano che i suoi poteri crescevano, l’ecclesia iniziò a riunirsi con maggiore frequenza fino a raggiungere il numero di quaranta riunioni all’anno.Competenze dell'ecclesia
L’ecclesia aveva competenze in materia di politica estera, decideva della pace e della guerra, mandava e riceveva ambascerie, ratificava i trattati internazionali, nominava gli arconti e gli strateghi (cioè i comandanti militari), controllava il loro operato ed era titolare del potere giudiziario che pertanto spettava a tutto il popolo. Per evidenti ragioni peraltro i processi non si svolgevano, davanti all’intera Assemblea, ma all’Elièa, che giudicava divisa in tribunali (dikasteria); i membri di ogni tribunale erano estratti a sorte. Infine, all’ecclesia spettava il potere di stabilire regole di condotta vincolanti, espresso nella forma di legge (nomos) e di decreto (pséphisma).
Domande da interrogazione
- Quali furono le principali innovazioni introdotte dalla riforma di Clistene ad Atene?
- Qual era il ruolo dell'ecclesia nella politica ateniese dopo la riforma di Clistene?
- Quali competenze aveva l'ecclesia in materia di politica e giustizia?
La riforma di Clistene introdusse il Consiglio dei Cinquecento, garantendo anche ai meno abbienti la possibilità di ricoprire cariche pubbliche, e ridusse il ruolo dell'Areopago a favore dell'ecclesia.
L'ecclesia divenne l'Assemblea popolare principale, con il diritto di partecipazione per tutti i cittadini, e si riuniva fino a quaranta volte all'anno per discutere e decidere su questioni politiche importanti.
L'ecclesia gestiva la politica estera, decideva su pace e guerra, nominava arconti e strateghi, controllava il loro operato, e aveva il potere giudiziario, con processi svolti all'Elièa.