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Concetti Chiave

  • Il toyotismo supera la produzione standardizzata, focalizzandosi su un modello just in time che riduce gli sprechi e adatta la produzione ai gusti dei clienti.
  • Le grandi imprese si trasformano in fabbriche minime senza scorte, con manodopera ridotta e un sistema flessibile che risponde alle esigenze del mercato.
  • Il marketing diventa cruciale nel toyotismo per comprendere i gusti dei consumatori e ottimizzare la produzione.
  • La formazione professionale e il kaizen, ossia il miglioramento continuo, sono fondamentali per motivare e rendere autonomi gli operai.
  • Il postfordismo e lo human resource management si basano su relazioni individuali tra direzione e dipendenti, con un impatto negativo sui lavoratori delle piccole imprese.

Indice

  1. Origini del toyotismo
  2. Importanza del marketing
  3. Formazione e kaizen
  4. Critiche al toyotismo
  5. Decentramento e impatto sui lavoratori

Origini del toyotismo

Il nuovo modello di organizzazione del lavoro emerge tra gli anni ’50 e ’75 in un contesto metalmeccanico legato alla produzione di automobili: il toyotismo.
Il toyotismo consiste nel superamento della produzione standardizzata. Nel toyotismo il prodotto è mirato agli interessi variabili di un pubblico di possibili acquirenti di cui si cerca di conoscere i gusti con lo scopo di limitare la produzione a ciò che effettivamente potrà essere venduto, il cosiddetto just in time.

Importanza del marketing

La grande impresa viene smantellata a favore di una fabbrica minima dove non ci sono scorte e la manodopera è ridotta. Il sistema è flessibile e basato sul rapporto tra produzione ed esigenze della clientela. Il marketing in questo senso assume una grande importanza perché consente di capire i gusti della collettività e quindi dove è meglio concentrare la produzione.

Il toyotismo è una misura organizzativa nata per fronteggiare una crisi perciò si adotta il just in time, perché annulla lo spreco delle risorse.

Formazione e kaizen

Sul piano dell’organizzazione interna viene conferita una grande importanza alla formazione professionale e agli incetivi dati agli operai per renderli più autonomi e motivati. Fondamentale è l’attuazione del kaizen: la ricerca di un miglioramento continuo dei processi di lavorativi, attraverso piccoli incrementi qualitativi.

Critiche al toyotismo

Il problema umano del toyotismo è focalizzato dal sociologo Ricardo Antunes che scrive: Un altro aspetto che caratterizza il postfordismo è lo human resource management, in questo sistema le pratiche di relazione con i dipendenti sono fondate sul rapporto individuale da parte della direzione.

Decentramento e impatto sui lavoratori

Nello sviluppo postfordista le grandi imprese decentrano il proprie filiere produttive in modo tale da rispondere alle richieste di un mercato globale. Questo crea anche una modificazione dell’offerta di lavoro. La diffusione di realtà artigianali al servizio di vere e proprie imprese-rete consente un modello di crescita fondato sul coordinamento delle varie produzioni. Questo favorisce le centrali che mantengono i loro poteri direttivi. Come rilevano Mingione e Pugliese, significativo è l’aggravio a carico dei lavoratori poiché nelle piccole imprese la negoziazione dei contratti è più svantaggiosa ed è più probabile il lavoro precariato con conseguenti ripercussioni sulla vita familiare dei lavoratori.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la caratteristica principale del toyotismo rispetto alla produzione tradizionale?
  2. Il toyotismo supera la produzione standardizzata concentrandosi su un sistema just in time, che mira a produrre solo ciò che può essere venduto, riducendo sprechi e scorte.

  3. Qual è il ruolo del marketing nel modello toyotista?
  4. Nel toyotismo, il marketing è cruciale per comprendere i gusti dei consumatori e orientare la produzione in base alle esigenze della clientela, migliorando l'efficienza e la flessibilità.

  5. Quali sono le implicazioni del toyotismo per i lavoratori nelle piccole imprese?
  6. Secondo Mingione e Pugliese, i lavoratori nelle piccole imprese affrontano contratti meno vantaggiosi e una maggiore probabilità di lavoro precario, con effetti negativi sulla vita familiare.

Domande e risposte