Concetti Chiave
- I rischi globali emergenti, come il terrorismo, sfidano le capacità di risposta dei sistemi politici internazionali.
- La globalizzazione ha trasformato il panorama dei rischi, rendendo difficile identificare chi decide e chi è responsabile del risarcimento per le catastrofi.
- I rischi globali non sono distribuiti uniformemente, con alcune regioni più vulnerabili, come l'Africa, esposte a problemi come lo stoccaggio di rifiuti tossici.
- I sistemi di assicurazione sono messi alla prova dalla disuguaglianza del rischio, sollevando questioni sulla copertura per contesti più poveri e vulnerabili.
- Le decisioni dei paesi leader nella globalizzazione possono avere effetti collaterali dannosi altrove, alimentando instabilità e risentimento tra i gruppi Noglobal.
Nuovi rischi globali e vulnerabilità locale
Il mondo globale mostra delle nuove categorie di pericolo: il terrorismo possiede uno spazio importante, ma non è l'unico fenomeno in grado di mettere in seria discussione la capacità di risposta da parte del sistema politico internazionale.
La globalizzazione ha completamente trasfromato gli scenari dell'esistenza umana, infatti secondo Beck non è possibile definire a chi spetta il potere di decidere quali siano i rischi effettivi e chi determina il risarcimento per le popolazioni che vengono colpite da catastrofi.
Questo porta a una nuova forma di disuguaglianza, in quanto i rischi globali non si presentano in modo uniforme su tutto il pianeta.
La disuguaglianza del rischio pone una questione di primaria importanza relativa ai sistemi di assicurazione, i quali funzionano se limitati dalla sfera del privato.
Il caso più emblematico illustrato da Beck è quello delle assicurazioni contro il rischio terroristico, che permettono di coprire i beni personale da attacchi che presentano un'origine sociale. Ma chi assicura i beni dei civili afgani? Chi risolve il disastro ecologico nei contesti regionali più poveri, dove le condizioni di vita già precarie devono fare i conti anche con montagne di rifiuti?
I rischi costruiti sono oggi molto più colpessi di qualche decennio fa, perché in buona parte imprevedibili e quindi impossibili da dominare attraverso una "messa in scena efficacie".
La capacità di percepire e affrontare i rischi globali, esige uno sguardo cosmopolita in grado di analizzare le conseguenze degli atti prodotti su un distretto locale, allargaqndoli all'intero macro-sistema.
Le decisione adottate dai paesi che guidano la globalizzazione producono degli effetti collaterali che ne danneggiano altri, senza che questo venga preso in considerazione.
Essi sono disposti ad assumere decisioni rischiose perché i rischi possono portare a dei vantaggi superiori (pur avendo contro-effetti pericolosi) e quindi, la grande promessa di un profitto che saranno loro a incassare. Per questo motivo conclude Beck le convention internazionali del WTO o del G8, ora G20, provocano spesso reazioni violente da parte dei gruppi Noglobal, introducendo motivi di instabilità e di risentimento difficili da fronteggiare.
Domande da interrogazione
- Quali sono le nuove categorie di pericolo nel contesto globale secondo il testo?
- Come si manifesta la disuguaglianza del rischio a livello globale?
- Quali sono le critiche mosse alle decisioni dei paesi che guidano la globalizzazione?
Il testo evidenzia che il terrorismo è una delle nuove categorie di pericolo, ma non è l'unico fenomeno che sfida la capacità di risposta del sistema politico internazionale. La globalizzazione ha trasformato gli scenari, rendendo difficile definire chi decide sui rischi e chi risarcisce le popolazioni colpite da catastrofi.
La disuguaglianza del rischio si manifesta attraverso una vulnerabilità regionale, con alcune aree, come i paesi africani, particolarmente esposte a rischi come lo stoccaggio di rifiuti tossici. I rischi globali non sono distribuiti uniformemente, creando nuove forme di disuguaglianza.
Le decisioni dei paesi che guidano la globalizzazione producono effetti collaterali dannosi per altri paesi, senza considerazione delle conseguenze. Questi paesi assumono decisioni rischiose per ottenere vantaggi superiori, provocando reazioni violente da parte dei gruppi Noglobal e introducendo instabilità e risentimento.