Concetti Chiave
- I principi teorici di giustizia devono essere collegati ai fatti concreti per mantenere equilibrio e significato.
- Il rapporto tra principi e realtà è essenziale per evitare disuguaglianze e ingiustizie nella società.
- Le leggi rappresentano modalità pratiche di essere dei principi e dei valori generali.
- Le élite del potere influenzano il benessere attraverso scelte politiche, spesso a favore di classi specifiche.
- La mancanza di un principio unificante aumenta le divisioni e le disuguaglianze a livello globale.
Principio teorico di giustizia
Il rapporto, in termini di differenza, che passa tra principio teorico di giustizia e legalità pratica, può essere applicato a qualsiasi altro tipo di valore nella società, perché i principi senza i fatti concreti sono vuoti e viceversa i fatti, senza i principi cui si correlano, sono ciechi. Mentre i principi stanno nell’ordine dell’essenzialità, tutti i rapporti pratici stanno nell’ordine della modalità: infatti tutte le leggi e le forme storiche delle leggi sono le modalità di essere dei principi e dei valori generali.
Quando tra principi e realtà non c’è un rapporto, l’equilibrio tende a rompersi: è la realtà che deve adeguarsi al principio, e con l’adeguamento perde la sua ingiustizia, per ritornare ad essere giustizia, cioè la legge, il principio generale si è adeguato in risposta alla nuova realtà prodotta nei rapporti sociali. Producono alti livelli di benessere le elites del potere, attraverso scelte politiche e di governo, producono alti livelli di benessere, ma per chi? A favore di quali classi? Che gli Stati elites del potere che hanno interessi e che sono pro tempore dominanti e che tendono all’imposizione sul resto del popolo e dell’intera generazione globale. Ciò si riflette enormemente sulla nostra società incrementando notevolmente gli effetti della mancanza di un vero principio che unifica tutto.