Concetti Chiave
- I Paesi del mondo sono classificati in tre gruppi: altamente sviluppati, a sviluppo intermedio e meno avanzati, ciascuno con un diverso livello di ricchezza e sviluppo tecnologico.
- La globalizzazione avvantaggia principalmente i Paesi altamente sviluppati e quelli a sviluppo intermedio, grazie alle multinazionali che sfruttano risorse e manodopera a basso costo nei Paesi meno avanzati.
- I Paesi meno avanzati subiscono effetti negativi dalla globalizzazione, come lo sfruttamento lavorativo, la dipendenza economica e politica, e il peggioramento delle condizioni di vita.
- La globalizzazione contribuisce all'inquinamento ambientale attraverso l'aumento del commercio globale e il consumo elevato di risorse naturali, aggravando problemi come l'effetto serra.
- Nonostante l'obiettivo della globalizzazione sia quello di creare un mercato equo e aperto per tutti, le disparità economiche e sociali tra i Paesi continuano a persistere e ad ampliarsi.
Indice
Classificazione dei paesi
A seconda di come sono accumulati i loro capitali i Paesi del mondo sono divisi in tre grandi gruppi:
- Paesi del primo mondo;
- Paesi del secondo mondo;
- Paesi del terzo mondo.
Oppure più semplicemente possiamo classificarli come:
- Paesi altamente sviluppati: sono caratterizzati da un livello di ricchezza elevata, reddito pro capite elevato, buon livello di vita, un settore secondario molto avanzato, sono i punti di nascita delle più importanti tecnologie e sedi della ricerca scientifica che si avvalgono di un personale molto ben qualificato.
E’ proprio in questi paesi che si sta sviluppando sempre più la “New Economy”, un nuovo modo di scambiare prodotti, informazioni, servizi, capitali, utilizzando le reti di comunicazione telematica;
- Paesi a sviluppo intermedio: caratterizzati, attualmente, da un periodo di crescita, è l’insieme più vasto e disomogeneo;
- Paesi meno avanzati: caratterizzati da un reddito molto basso, da pessime condizioni di vita, scarsità di risorse, gravi problemi sociali, economici e politici.
Impatto della globalizzazione
Questi Paesi sono “dipendenti” dalla globalizzazione, ossia sono quei Paesi che dovrebbero ricavare vantaggi economici da essa.
In realtà però non è così, o meglio non per tutti questi Paesi: i Paesi altamente sviluppati, in particolare, e quelli a sviluppo intermedio sono quelli che riescono a ricavare un guadagno dalla globalizzazione, i Paesi meno avanzati invece no.
Per capire il motivo di ciò basta analizzare un solo aspetto, basta chiedersi: "quali sono le protagoniste della globalizzazione?".Ruolo delle multinazionali
La risposta è le imprese e in particolari le multinazionali. Le multinazionali sono delle industrie diffuse in diversi Paesi. Ma i Paesi padroni di queste multinazionali sono paesi quali Stati Uniti, Giappone, ovvero Paesi altamente sviluppati. Il profitto che queste industrie ne ricavano è tanto:
- per i guadagni, perché la stessa industria diffusa in diversi paesi permette di ricavare ottimi profitti;
- Per le materie prime, perché è possibile sfruttare materie prime presenti in altri Paesi, ma che non sono disponibili nel paese di provenienza;
- Per i prodotti, perché è possibile rivendere un oggetto ormai non più venduto negli altri Paesi più avanzati ma quasi sconosciute o comunque mai utilizzati in questi paesi meno avanzati;
- Per la manodopera, perché i lavoratori dei paesi in cui la multinazionale si insedia vengono pagati molto meno rispetto ai lavoratori del Paese di provenienza.
Sfruttamento nei paesi poveri
Questo però per quanto riguarda i Paesi più ricchi, ma i Paesi più poveri non ne ricavano nulla se non gli aspetti negativi:
- lo sfruttamento dei lavoratori, che lavorano molto ma guadagnano poco e che non godono degli stessi diritti dei lavoratori del Paese di provenienza della multinazionale (soprattutto in termini di reddito);
- Lo sfruttamento del lavoro minorile;
- Una dipendenza economica (detta anche “neocolonialismo”), il Paese più debole dipende da quello più ricco, questa dipendenza il più delle volte diventa anche politica.
In linea di massima la situazione è sempre stata così, solo che negli ultimi anni la situazione è molto peggiorata, quindi la condizione dei Paesi più poveri si è aggravata, soprattutto per i redditi e i consumi.
Basta pensare che in un Paese povero, quale ad esempio il Ciad, più di 1.000.000.000 di persone non possono soddisfare i proprio bisogni fondamentali per la vita, non può usufruire di una dieta sufficiente, manca di assistenza sanitaria, manca di un’istruzione e non ha una abitazione adeguata.
Conseguenze ambientali della globalizzazione
Comunque la globalizzazione non porta effetti negativi solo a livello economico nei paesi ma anche a livello ambientale (ad esempio l’effetto serra).
Ciò può essere ricollegato all’abbattimento delle barriere doganali che ha permesso un commercio e un trasporto di merci su una più vasta e libera scala, cosa che a lungo andare a provocato una maggiore emanazione di gas.
Anche i consumi energetici ne risentono molto, a causa ad esempio della comparsa di nuove tecnologie utilizzate nell’agricoltura, e all’uso di pesticidi e fertilizzanti.
Conclusione sulla globalizzazione
Per concludere, la globalizzazione dovrebbe creare un mercato unico e uguale per tutti ma in realtà, almeno per ora, non è così.
Domande da interrogazione
- Quali sono i tre gruppi principali in cui sono divisi i Paesi del mondo in base alla globalizzazione?
- Quali sono le caratteristiche dei Paesi altamente sviluppati?
- In che modo le multinazionali influenzano la globalizzazione?
- Quali sono gli effetti negativi della globalizzazione sui Paesi meno avanzati?
- Quali sono le conseguenze ambientali della globalizzazione?
I Paesi del mondo sono divisi in tre gruppi principali: Paesi altamente sviluppati, Paesi a sviluppo intermedio e Paesi meno avanzati.
I Paesi altamente sviluppati sono caratterizzati da un elevato livello di ricchezza, reddito pro capite elevato, buon livello di vita, un settore secondario avanzato e sono centri di innovazione tecnologica e ricerca scientifica.
Le multinazionali, prevalentemente appartenenti a Paesi altamente sviluppati, traggono profitto dalla globalizzazione attraverso guadagni, sfruttamento di materie prime, vendita di prodotti e manodopera a basso costo nei Paesi meno avanzati.
I Paesi meno avanzati subiscono effetti negativi come lo sfruttamento dei lavoratori, lavoro minorile, dipendenza economica e politica, e peggioramento delle condizioni di vita.
La globalizzazione ha portato a un aumento delle emissioni di gas serra e dei consumi energetici, a causa del commercio su larga scala e dell'uso di nuove tecnologie agricole, pesticidi e fertilizzanti.