Concetti Chiave
- La comunicazione richiede un mittente, un messaggio e un destinatario, seguendo regole di codifica e decodifica per evitare rumori semantici.
- La competenza comunicativa non dipende solo dalla conoscenza della materia, ma anche dall'abilità di trasmettere chiaramente il messaggio.
- La semiotica studia i segni e i loro significati, analizzando la relazione tra significante e significato attraverso legami convenzionali, storici e fisici.
- Secondo Ferdinand de Saussure, la lingua è composta da "langue" (struttura rigida) e "parole" (creatività), mentre Umberto Eco enfatizza il ruolo del parlato nella formazione delle norme linguistiche.
- La comunicazione efficace bilancia informazione e ridondanza, tenendo conto del contesto sociale, culturale e individuale per una corretta codifica e decodifica dei messaggi.
Indice
Fondamenti della comunicazione
Siamo partiti da una definizione Passaggio da A a B.
Roman Jakobson ci dà dei fondamenti per la comunicazione.
Per dare un messaggio ci vuole qualcuno che manda.
Chi manda si chiama mittente, la cosa che viene mandata si chiama messaggio e colui che riceve si chiama destinatario.
Per poter mandare un messaggio al destinatario vengono rispettate alcune regole:
- il messaggio deve contenere qualcosa: contenuto;
- il contenuto deve essere organizzato secondo un determinato codice;
- il messaggio deve essere inserito in un contatto.
Processi di codifica e decodifica
Esistono due processi precisi necessari perché il codice venga condiviso:
- codifica: processo attraverso il quale uno trasforma un qualcosa in una parola;
- decodifica: processo attraverso il quale uno trasforma una parola in un qualcosa.
Se intervengono dei problemi nel processo di codifica, si tratta di rumore.
Se ci sono problemi di decodifica si chiama rumore semantico.
Funzioni e competenze comunicative
Jackobson dice che ogni componente dell'elemento comunicativo è portatore di una funzione.
Far arrivare il messaggio al destinatario, in modo chiaro e preciso. Sono importanti due tipi di competenze, una intorno ai codici e l'altra intorno ai mezzi. Esiste un rapporto stretto tra codice e mezzo. C'è anche competenza comunicativa riguardo ai mezzi che stiamo utilizzando: uno bravo musicista a competenza comunicativa.
Esiste una competenza comunicativa a prescindere da una competenza su ciò che si vuole comunicare?
Esempio: un prof può essere competente nella sua materia, ma non la sa spiegare. La competenza comunicativa nel linguaggio didattico non è figlia della competenza specifica nella materia.
Esempio 2: uno scienziato può essere un genio, inventare nuovi esperimenti ma essere estremamente calante nella sua spiegazione.
Semiotica e significato
La semiotica, detta anche semiologia, è lo studio del segno che sia linguistico visivo gestuale o altro.
La semiotica permette di analizzare i significati che a prima vista magari ci sfuggono, e si può applicare all'intero universo comunicativo.
Significante: oggetto materiale che porta il significato.
Che rapporto c'è tra significante e significato?
Abbiamo tre legami:
- convenzionale: noi chiamiamo il segno, segno vero e proprio;
- storico emotivo;
- fisico.
Competenze e registri linguistici
Le competenze per far arrivare il messaggio sono principalmente tre:
- ompetenza del codice: più alta è meno sono gli equivoci;
- condivisione enciclopedia: insieme di conoscenze;
- ridondanza.
La parola è semplicemente un segno, i bambini hanno un approccio emotivo nell'imparare il messaggio.
Galvano Della Volpe dice che noi utilizziamo il termine parola per indicare un oggetto che può essere utilizzato in modi diversi.
I tre principali registri linguistici di Galvano Della Volpe sono:
- linguaggio scientifico: linguaggio univoco, il rapporto tra significato e significante è univoco;
- linguaggio comune: non c'è un parametro unico ma c'è un equivocità;
- linguaggio poetico: polisenso, ci sono più significati dietro.
J. Piaget è stato contestato per aver usato nella frase di un bambino di due anni l'acquisizione del linguaggio. Piaget dice:
"Non sono un esperto di linguistica, quindi capisco di aver usato nell'edizione precedente il termine “simbolica” in maniera pertinente; lo stesso ho deciso di mantenere, in questa edizione perchè penso che l'approccio del bambino al linguaggio sia meglio descritto in termine simbolico".
Simboli e linguaggio
Classificazione dei simboli:
- Simboli specifici (Archetipi): simboli comuni a tutta l’umanità, che sono legati all’origine di ogni cultura.
Esempio: il sole, la terra, l’acqua e il fuoco.
- Simboli sociali: simboli comuni a una determinata comunità e che ne definiscono la cultura;
- simboli individuali: si riferiscono ad ogni singola persona;
- uso individuale di simboli collettivi;
- assunzione oggetti e simboli.
Langue e parole secondo Eco
La lingua è metà tra simbolo e segno: Langue e Parole. Sono sempre presenti tutte e due:
- langue: linguaggio “normato”, linguaggio rigido, resistente ai cambiamenti, che consente la condivisione. Consente la stabilità della lingua.
- Parole: linguaggio creativo, tipico dell'agire/parlare di ogni gruppo o addirittura individuo.
Umberto Eco ci dice: "le lingue sono cose vive, sono figlie del parlato. La norma segue il parlato. Eco sposta l’equilibrio del discorso dalla parte del destinatario e quindi dell'azione del parlare.
Eco: le lingue sono organismi vivi, e quindi è il parlato che forma le norme, non le norme che formano il parlato. Ovviamente non il parlato di tutti i giorni, però se una abitudine linguistica raggiunge una diffusione e una comprensibilità tali da essere usata dalla stragrande maggioranza delle persone questa abitudine linguistica diventa norma".
Denotazione e connotazione
Denotazione: significato 1 della parola, deriva dalla norma.
Esempio: Cane; animale della famiglia dei canidi.
Connotazione: significato accessorio, deriva dalla denotazione.
Esempio: cane: persona che fa male una cosa.
Esempio 2: pezzo della pistola che batte sul bossolo della pallottola.
Informazione e ridondanza
Contenuto: informazione e ridondanza.
Informazione: quantità di dati non conosciuti, “nuovi”. L’informazione è ansiogena.
Ridondanza: quantità di non novità. La ridondanza rassicurante.
Un buon comunicatore deve riuscire a trovare un equilibrio tra informazione e ridondanza.
Contesto e comunicazione
Che cosa fa si che una determinata parola nell’uso cambi il proprio significato, o la propria struttura?
Dobbiamo dire che qualsiasi evento comunicativo, e qualsiasi codice, avviene in un determinato contesto, insieme di
Quali fattori compongono il contesto?
- Sociali/culturali;
- Individuali/emotivi;
- Fisico/ambientali;
- Tecnico-linguistico;
- Scelte
La comunicazione secondo Eco avviene solo se esiste una cultura in grado di decodificare i segni. La comunicazione non verbale funziona meglio se il mittente è inconsapevole. Se il destinatario è in grado di leggere non solo il messaggio ma anche il contesto, la comunicazione è all’apice. La competenza comunicativa è anche la competenza di chi riceve la comunicazione. Noi spesso al posto del termine decodificare usiamo il termine decriptare. Perché? Il destinatario ha il compito di decifrare. E quindi si da più importanza al destinatario.
Domande da interrogazione
- Che cosa definisce la comunicazione secondo Roman Jakobson?
- Qual è il ruolo della competenza comunicativa?
- Come si differenziano i registri linguistici secondo Galvano Della Volpe?
- Qual è la differenza tra denotazione e connotazione?
- Quali fattori influenzano la codificazione e decodificazione di un messaggio?
Roman Jakobson definisce la comunicazione come un processo che coinvolge un mittente, un messaggio e un destinatario, con regole specifiche per la codifica e decodifica del messaggio.
La competenza comunicativa è fondamentale per trasmettere un messaggio in modo chiaro e preciso, richiedendo competenze sui codici e sui mezzi utilizzati.
Galvano Della Volpe distingue tra linguaggio scientifico (univoco), linguaggio comune (equivoco) e linguaggio poetico (polisenso).
La denotazione è il significato primario di una parola, mentre la connotazione è il significato accessorio che deriva dalla denotazione.
I fattori che influenzano la codificazione e decodificazione includono aspetti sociali/culturali, individuali/emotivi, fisico/ambientali, tecnico-linguistici e scelte personali.