Concetti Chiave
- La caccia e la raccolta sono state le prime strategie di sopravvivenza dell'uomo, con la raccolta che precede la caccia, introdotta con l'Homo sapiens.
- L'agricoltura è emersa circa 10.000 anni fa, portando alla rivoluzione neolitica che ha trasformato l'economia da acquisitiva a produttiva.
- L'allevamento ha comportato la domesticazione di animali, con società pastorali che valorizzano il bestiame come fonte di ricchezza e prestigio.
- La produzione industriale, nata con le rivoluzioni industriali del XIX secolo, ha segnato una trasformazione radicale nelle tecniche e nei ritmi produttivi.
- Le rivoluzioni industriali hanno avuto conseguenze demografiche, economiche e sociali significative, ma hanno sollevato preoccupazioni ambientali.
Indice
Le origini della sopravvivenza umana
Le prime strategie attuate di sopravvivenza attuate dal genere umano furono quelle della caccia e della raccolta.
La tecnica della raccolta è più antica della caccia e solo con la comparsa dell' Homo sapiens venne introdotta la caccia.
Caccia e raccolta sono forme di economia di acquisizione o di prelievo in quanto non comporta tecniche produttive ma si basa sul prelievo dalla natura di ciò che serviva per sopravvivere.
La raccolta e la caccia
La strategia di sopravvivenza più antica utilizzata dall'uomo è la raccolta.
Le prime forme di raccolta avvennero nella savana africana con le sue due stagione: durante la stagione umida era possibile raccogliere germogli di graminacee, fiori e foglie, frutti di vario tipo; durante le stagioni secche era necessario scavare nel terreno per ricavare radici ricche di acqua.
Una variante della raccolta era quello di recuperare le carcasse di animali erbivori uccisi dai carnivori dai quali si poteva recuperare carne e midollo osseo.
La raccolta era il compito dato alle donne che percorrevano decine di chilometri a piedi alla ricerca di vegetali aiutandosi con un bastone da scavo appuntito ad un'estremità.
Con la comparsa del Homo sapiens compare anche una nuova strategia di sopravvivenza: la caccia.
La caccia può essere sia un' attività di gruppo, se gli animali sono grandi o si muovono in gruppo, sia un' attività individuale, se gli animali sono di piccola\media taglia.
Le battute di caccia si dividono in due momenti:
La battuta di caccia si suddivide con la spartizione della carne; chi uccide l'animale ha il diritto di sceglierne una parte o di averei il primo pezzo, dal riturale di spartizione della carne sono escluse le donne che ricevono la carne indirettamente dai loro uomini.
La caccia è un' attività prettamente maschile, mentre alle donne è affidato l'attività della raccolta in quanto la donna può svolgerla sia durante la gravidanza si dopo la nascita dei piccoli, senza trascurarne la cura.
L'evoluzione della pesca
Anche la pesca è un'attività di ricerca e di acquisizione di risorse alimentari praticata in ambienti acquatica.
La pesca era inizialmente un'attività che si svolgeva senza l'ausilio di strumenti, i primi ominidi, infatti, pescavano solo quei cibi che potevano essere raccolti con le mani senza difficoltà.
Successivamente vennero realizzati strumenti come la fiocina, le reti e armi appuntite e taglienti con i quali catturare e uccidere i peschi e si aiutavano anche con l'ausilio di alcune esche.
La pesca è quasi sempre associata ad altre attività quali la caccia , la caccia ed il commercio, l'agricoltura ...
La rivoluzione neolitica
Circa 10 000 anni fa nella zona chiamata "Mezzaluna fertile" gli uomini hanno iniziato a procurarsi il necessario per vivere tramite le pratiche dell'agricoltura e dell'allevamento; tale processo è noto come rivoluzione neolitica (passaggio ad un'economia produttiva da un'economia acquisitiva).
Sono tre le cause della rivoluzione neolitica:
cambiamento climatico: la fine della glaciazione circa 13 000 mila anni fa, porto al ritiro dei ghiaccia e alla comparsa di nuove specie vegetali domesticabili
l'aumento della popolazione durante i periodi in cui la fauna si diradava portò l'uomo a pensare a nuovi modi per procurarsi le risorse per sopravvivere.
il progresso tecnologico nel settore della raccolta e della conservazione del cibo
Tra le principali conseguenze della rivoluzione neolitici ci sono la nascita di insediamenti fissi, l'incremento demografico l'inizio della stratificazione sociale e della divisione del lavoro.
Solo a partire dal XIX secolo avvennero dei cambiamenti in ambito agricolo grazie all'impiego di nuovi macchinari e di un modello estensivo che pratica la coltura di un solo prodotto su aree di terreno molto vaste.
I primi cambiamenti importanti furono successivi alla scoperte di nuove fonti di energia, grazie al vapore fu possibile costruire macchine agricole, grazie all'energia elettrica furono creati sistemi di refrigerazione che permettevano di conservare più a lungo le merci deteriorabili, grazie al motore a scoppio si progettarono nuove macchine agricole e mezzi di trasporto.
Molto importante fu inoltre il contributo della ricerca scientifica che con la genetica riusci a creare metodi di selezione delle sementi e di creazione di nuovi ibridi, e inoltre permise la creazione di fertilizzanti, diserbanti e pesticidi.
L'agricoltura moderna
Oggi sono quattro le principali pratiche agricole:
Agricoltura itinerante: in primo luogo avviene una liberazione limitata e controllate dei terreni nei quali vengono lasciati solo gli alberi più alti senza rami in modo tale che la luce del sole possa raggiungere il terreno, i cespugli e le piante vengono bruciate, questa pratica è molto importante in quanto lo strato di cenere che lasciano sul terreno è ricco di sostanze nutritive. In secondo luogo avviene la semina. Dopo varo raccolti i coltivatori si spostano alla ricerca di nuovi terreni da coltivare a permettono ai terreni coltivati in precedenza di "riposarsi"
Agricoltura intensiva: incremento dei processi di irrigazione, fertilizzazione e lavorazione del terreno.
Agricoltura estensiva: sono disponibili vaste estensioni di terreno e poca manodopera. Tra le agricolture estensive ci sono le piantagioni utilizzate per i prodotti di esportazione e controllate dalle multinazionali che si preoccupano solo di soddisfare la domanda del mercato mondiale e non dello sfruttamento economico coloniale.
Agricoltura biologica: caratterizzata da metodi naturali, uso di concimi naturali, valorizzazione della biodiversità e pratica della rotazione delle colture. (favorisce lo sviluppo sostenibile).
Nei paesi in via di sviluppo le attività agricole occupano buona parte della popolazione attiva, ma con scarsi esiti in termini di produttività per il permanere di condizioni di arretratezza e di sfruttamento post-coloniale.
L'allevamento e le società pastorali
L'allevamento presuppone la domesticazione di specie animali utili all'uomo per la sopravvivenza. Gli animali addomesticati sono infatti utilizzati come fonte di cibo, mezzi di trasporto, per ricavare fibre tessili (come lana o seta), per compagnia. Secondo alcuni studiosi, i processi di domesticazione avvenuti nella preistoria furono avviati da una mutazione genetica che modificò il comportamento animale rendendolo più docile (basti pensare ai cani che sono diretti discenti dei lupi).
Alla base delle società di pastori e allevatori, nomadi o seminomadi ci sono gli animali erbivori ruminanti che hanno la capacità di trasformare in alimenti proteici, quali il latte o la carne, l'erba.
Sono stati individuati dei tratti comuni delle società pastorali.
Nelle società pastorali il bestiame è la principale fonte di ricchezza e prestigio sociale. Le società sono instabili (la loro base economica è fragile), sono società patrilineari (il bestiame è di proprietà dei maschi capifamiglia) e inoltre sono quasi tutte società prive di stratificazione sociale e di autorità centrale (acefale= senza capo).
I pastori nomadi hanno un carattere molto fiero e orgoglioso, amano la libertà e non sono favorevoli a seguire i comandi e le leggi che provengono al di fuori del loro gruppo.
Sono due le principali forme di allevamento sono:
Allevamento intensivo: diffuso dove non sono ridotti gli spazzi per il pascolo. Il bestiame è allevato in grandi ambienti meccanizzati, simili a delle fabbriche, gli animali sono coretti a vivere in spazi limitati senza libertà di movimento.
Allevamento estensivo: gli animali sono liberi di vivere allo stato brado gran parte dell'anno, è favorevole questo tipo di allevamento in quanto favorisce il benessere degli animali, un più elevata qualità del prodotto e la salvaguardia dell'ambiente.
La rivoluzione industriale
La produzione industriale si affermò definitivamente nel XIX secolo in seguito agli eventi storici conosciuti come "rivoluzioni industriali". Con l'affermazione della produzione industriale, l'uomo diventa definitivamente come colui che "domina" la natura e la trasforma.
Lo storico Paul Bairoch ha individuato due "fratture" (evento storico a cui si possono attribuire cambiamenti profondi verificatosi in lassi di tempo brevi) principali nella storia dell'umanità:
Rivoluzione neolitica: in meno di 200 anni l'uomo si è trasformato da cacciatore e raccoglitore ad agricoltore e allevatore ed ha creato grandi civiltà urbane.
Rivoluzione industriale: in 200 anni ha trasformato le tecniche e i ritmi produttivi delle forme economiche preesistenti.
Nella rivoluzione industriale si possono distinguere due fasi:
Prima rivoluzione industriale (macchine a vapore)
Seconda rivoluzione industriale (elettricità, prodotti chimici, petrolio).
I principali mutamenti dovuti alla rivoluzione industriale riguardano principalmente:
settore demografico: si è passati da un "regime demografico tradizionale"(numero elevato sia di nascite sia di morti) a un "regime demografico di transizione" (la popolazione aumenta velocemente in quanto cresce il numero di nascite ma diminuisce il numero di morti). Nel mondo attuale nei paesi occidentali è in vigore il "regime demografico maturo " (si registrano poche nascite e pochi decessi).
Nel settore economico: vertiginoso incremento della produttività
Nel settore sociale e politico : con l'affermazione della democrazia sono migliorate le condizioni di vita e dei lavoratori e sono avvenuti dei progressi nei diritti civili e sociali come per esempio il suffragio universale, istruzione obbligatoria...
Nel XX secolo nei paesi avanzati è esplosa la cosiddetta "terza rivoluzione industriale" caratterizzata dal costante utilizzo dei prodotti elettronici e informatici.
Alle conseguenze positive dell'industrializzazione (quali l'allungamento della durata media di vita, affermazione democratica, il suffragio universale... ), nelle società industriali sono sorte alcune preoccupanti ombre. Le principali ombre riguardano l'ambiente messo a dura prova dallo sfruttamento indiscriminato delle risorse, le emissioni inquinanti della industrie e le estinzione di massa di molte specie animali dovute alla deforestazione e la desertificazione.
Domande da interrogazione
- Quali sono le principali strategie di sopravvivenza attuate dall'Homo sapiens?
- Quali sono le cause principali della rivoluzione neolitica?
- Quali sono le differenze tra allevamento intensivo ed estensivo?
- Quali sono le due fasi principali della rivoluzione industriale?
- Quali sono le principali ombre dell'industrializzazione?
Le principali strategie di sopravvivenza attuate dall'Homo sapiens sono la caccia e la raccolta, con la raccolta che è la più antica e la caccia introdotta successivamente.
Le cause principali della rivoluzione neolitica includono il cambiamento climatico, l'aumento della popolazione e il progresso tecnologico nel settore della raccolta e conservazione del cibo.
L'allevamento intensivo si svolge in spazi ridotti e meccanizzati, mentre l'allevamento estensivo permette agli animali di vivere allo stato brado, favorendo il loro benessere e la qualità del prodotto.
Le due fasi principali della rivoluzione industriale sono la prima rivoluzione industriale, caratterizzata dalle macchine a vapore, e la seconda rivoluzione industriale, caratterizzata dall'elettricità, prodotti chimici e petrolio.
Le principali ombre dell'industrializzazione includono l'impatto ambientale dovuto allo sfruttamento delle risorse, le emissioni inquinanti e l'estinzione di specie animali a causa della deforestazione e desertificazione.