Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • I filosofi del Settecento utilizzavano caffè e salotti letterari per diffondere le idee illuministe, spostandosi oltre le tradizionali università e corti reali.
  • I caffè, come il Procope a Parigi e il Florian a Venezia, fungevano da centri sociali dove si discutevano le nuove idee, accompagnati dal consumo della nuova bevanda, il caffè.
  • Nei salotti letterari, gli intellettuali si riunivano in ambienti eleganti per conversare su vari argomenti, con un particolare focus sulla filosofia illuminista.
  • L'Enciclopedia, con 28 volumi pubblicati a Parigi, rappresentava il mezzo più efficace per diffondere l'Illuminismo, riunendo conoscenze interpretate con criteri innovativi.
  • Nonostante l'opposizione della Chiesa, l'Enciclopedia ebbe un grande successo, diffondendo la nuova cultura anche al di fuori della Francia.

Indice

  1. I caffè come centri di diffusione
  2. Salotti letterari e discussioni illuministe
  3. L'Enciclopedia: un'opera rivoluzionaria

I caffè come centri di diffusione

I filosofi del Settecento cercavano di diffondere le loro idee attraverso i caffè, i salotti letterari e l’Enciclopedia. Fino ad allora, invece, per discutere di filosofia o di letteratura, si era soliti riunirsi solo nelle Università o alla corte del re.

Nel Settecento, i caffè erano dei ritrovi frequentati da un pubblico piuttosto vario ed in cui si consumava una bevanda fino a qualche anno prima sconosciuta in Europa: il caffè. Con il pretesto di bere il caffè, gli Illuministi si incontravano in questi ambienti per presentare e discutere le loro idee. I caffè più rinomati erano il caffè Procope a Parigi e il caffè Florian a Venezia.

Salotti letterari e discussioni illuministe

Gli Illuministi amavano molto frequentare anche i salotti letterari. La padrona di casa, a giorni fissi della settimana, apriva gli eleganti salotti della sua casa, invitava gli scrittori ed i filosofi più celebri del momento e così passavano il pomeriggio a parlare e a discutere di un po’ di tutto, ma soprattutto della nuova filosofia illuminista.

L'Enciclopedia: un'opera rivoluzionaria

Ma il sistema più efficace per diffondere l’Illuminismo fu l’Enciclopedia. Non si trattava soltanto di una raccolta di tutte le conoscenze del tempo, ma anche di modo di diffusione molto efficace. Tutto il sapere dell’epoca fu raccolto in 28 volumi, pubblicati a Parigi dal 1751 al 1772, sotto la direzione di Diderot et D’Alembert, due filosofi francesi. In essi furono inserite, in ordine alfabetico, tutte le conoscenze del passato, ma interpretate e spiegate con criteri nuovi, con linguaggio chiaro, preciso ed accessibile.. Per esempio, alla voce autorità, veniva descritto il concetto di “principio di autorità” aggiungendo che esso doveva essere rifiutato perché non si basava sulla ragione, che tutto deve spiegare e che è un elemento che rende gli uomini tutti uguali. In questo caso, l’Enciclopedia si metteva in aperto contrasto con la Chiesa. Una parte dell’opera (11 dei 28 volumi) era riservata alla descrizione, con molte tavole illustrative, delle arti e dei mestieri: questo perché i filosofi ritenevano che la cultura fosse utile e doveva avere un fine pratico. L’Enciclopedia ebbe un notevole successo anche oltre i confini francesi ed in poco tempo tutte le copie andarono esaurite, anche se trovarono l’opposizione della Chiesa che trovava l’opera pericolosa.

Domande da interrogazione

  1. Qual era il ruolo dei caffè nel Settecento per la diffusione delle idee illuministe?
  2. I caffè nel Settecento fungevano da centri di ritrovo per un pubblico vario, dove gli Illuministi si incontravano per presentare e discutere le loro idee, sfruttando il pretesto di consumare il caffè, una bevanda allora nuova in Europa.

  3. In che modo i salotti letterari contribuivano alla diffusione delle idee illuministe?
  4. I salotti letterari erano luoghi dove, a giorni fissi, la padrona di casa invitava scrittori e filosofi celebri per discutere di vari argomenti, con un focus particolare sulla nuova filosofia illuminista, favorendo così la diffusione delle idee.

  5. Perché l'Enciclopedia è considerata un'opera rivoluzionaria?
  6. L'Enciclopedia è considerata rivoluzionaria perché raccoglieva tutte le conoscenze del tempo in 28 volumi, interpretandole con criteri nuovi e linguaggio accessibile, e si opponeva a concetti come il "principio di autorità", sfidando apertamente la Chiesa.

Domande e risposte

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