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Parini, Giuseppe - Vita e opere (5) scaricato 5 volte

Vita

Nacque in Brianza nel 1729
Iniziò i suoi studi grazie al parroco del paese, uno dei pochi letterati che non fece studi umanistici presso determinate scuole o collegi costosi.
Nel 1738 si trasferì a Milano, cambiò quindi il suo ambiente.
Nel 1752 pubblicò per la prima volta le sue opere poetiche, “Alcune poesie di Ripano e Upilino”. Parini non fece parte dell’Arcadia però volle fare l’anagramma del suo nome, “Ripano” modificando l’ultima lettera per farlo apparire verosimile, accompagnato poi dall’aggettivo latino “eupilis” che era il lago di Pustano, il lago vicino alla sua città natale volendo ricordare così le sue radici.
Nel 1753 venne ammesso all’accademia dei trasformati, l’accademia per letterati che fu legata alla religione e alla cristianità.
L’anno dopo venne nominato sacerdote per un motivo semplice, se non si aveva soldi e si voleva fare il letterato bisognava fare qualcosa e lui divenne quindi sacerdote ed ebbe il suo stipendio mensile.
Successivamente diventò precettore della famiglia dei Duchi Serbelloni, e il suo ruolo era insegnare ai figli di questa famiglia, lo fece fino al 1762.
Cominciò ad avere anche idee illuministiche e nel 1757 scrisse un dialogo chiamato “sopra nobiltà” mettendo in risalto la sua idea degli uomini tutti uguali e la nobiltà poco importante.
Diventò un intellettuale abbastanza conosciuto ed entrò a contatto con i maggiori intellettuali del tempo come Cesare Beccaria e Pietro Baretti.
Compose delle opere che piacevano, come “altre Odi” e “Il Giorno” ed ebbe molti apprezzamenti soprattutto dall’amministrazione Austriaca, dove in quel tempo erano loro a comandare Milano, e se si piaceva a chi comandava era un ottimo traguardo. Dai tanti apprezzamenti , l’Amministrazione Austriaca gli affidò la direzione della gazzetta di Milano, diresse quindi l’informazione e ovviamente doveva scrivere a favore loro e non contro.
Successivamente gli venne affidata la cattedra di Eloquenza delle scuole Palatine, dove ebbe il ruolo di professore e fu un ulteriore passo in avanti.
Il problema ci fu nel 1780, quando il figlio di Maria Teresa d’Austria prese il potere, cambiando le cose. A Parini non piacque tanto questo cambiamento e mise in discussione la situazione con la conseguenza di essere meno apprezzato e gli venne tolto il suo ruolo fondamentale.
Nel 1796, La Francia cominciò a comandare Milano dopo la scesa di Napoleone e il potere cambiò di nuovo instaurando la Repubblica Giacobina e cambiò tutta l’amministrazione. Parini venne nominato membro della municipalità che faceva parte del consiglio che diresse Milano, un incarico che però durò poco perché cominciò a denunciare i soprusi che andavano contro gli italiani, ma se si denunciava chi comandava si veniva cacciati. Ebbe fortuna però nel 1799 per il ritorno degli austriaci ma pochi mesi dopo muore.

Le sue opere principali

Poesie. 1752, opera più importante. Nome semplice, sono rime e sono legate a tematiche arcadiche (pastorali, bucoliche).
Il dialogo sopra nobiltà del 1757, un dialogo in cui espone le sue idee di uguaglianza sociale che poi sono state riprese nella sua opera principale IL GIORNO.
Le eodi
Dal 91 al 95, sono incentrate sul valore della scienza, del progresso. La sua idea era quella di educare la gente, era fatto in modo che il lettore avesse un’idea e apprezzare determinati valori.

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