Concetti Chiave
- Giuseppe Parini utilizza l'ironia per evidenziare le contraddizioni della nobiltà, rappresentando una scena di ipocrita compassione verso una cagnolina.
- La nobildonna racconta un episodio in cui la sua cagnolina viene scacciata da un servo, suscitando un'esagerata reazione di sdegno e compassione.
- La reazione della nobiltà è sproporzionata rispetto al gesto del servo, mettendo in luce la loro insensibilità verso le sofferenze umane.
- Il racconto esprime una critica sociale, sottolineando come la vita di un animale sia considerata più importante di quella di un servo.
- Parini condanna la superficialità e l'egoismo della classe aristocratica, utilizzando la storia della cagnolina come metafora.
Ironia e Sofferenze Animali
Durante un pranzo, in cui Parini presenta spassose caricature con sapiente ironia, uno dei nobili ospiti del giovin signore, porta la conversazione sulle sofferenze degli animali. L’argomento commuove la dama corteggiata dal padrone di casa, che ricorda un terribile episodio accaduto alla sua amata cagnolina: morso al piedi, un volgare servo aveva osato dare un calcio alla bestiola. Naturalmente il servo era stato licenziato in tronco ed era finito a chiedere l’elemosina.
L’episodio narrato dalla nobildonna è raccontato dall’istitutore con apparente sdegno per l’azione del servo. In realtà le sue parole mettono in luce e condannano l’insensibilità e la superbia di una classe sociale per cui conta più la vita di un cane che quella di un fedele servitore.
Or le sovviene il giorno,
ahi fero giorno! allor che la sua bella
vergine cuccia de le Grazie alunna,
giovenilmente vezzeggiando, il piede
villan del servo con gli eburnei denti
segnò di lieve nota: e questi audace
col sacrilego piè lanciolla: ed ella
tre volte rotolò; tre volte scosse
lo scompigliato pelo, e da le vaghe
nari soffiò la polvere rodente:
indi i gemiti alzando: Aita, aita,
parea dicesse; e da le aurate volte
a lei l'impietosita Eco rispose:
e dall'infime chiostre i mesti servi
asceser tutti; e da le somme stanze
le damigelle pallide, tremanti precipitâro.
Accorse ognuno; il volto
fu d'essenze spruzzato a la tua dama:
ella rinvenne al fine. Ira e dolore
l'agitavano ancor; fulminei sguardi
gettò sul servo; e con languida voce
chiamò tre volte la sua cuccia: e questa
al sen le corse; in suo tenor vendetta
chieder sembrolle: e tu vendetta avesti
vergine cuccia de le Grazie alunna.
Ora ( la dama) si ricorda del giorno,
o che giorno crudele! In cui la sua
bella cagnolina, educata dalle Grazie,
scherzando come fanno i cuccioli,
morse leggermente con i suoi denti d’avorio
il piede volgare del servo:
e costui osò scacciarla con il suo piede sacrilego:
e la cagnolina rotolò in terra tre volte;
tre volte scosse il suo pelo arruffato e dalle tenere narici soffiò via la polvere irritante.
Quindi, gemendo, sembrava chiamare
“aiuto,aiuto”; e dai soffitti dorati
Le rispose un eco pietosa e dai
Locali più bassi accorsero tutti i servi,
tristi , e dalle stanze superiori si precipitarono
le damigelle, pallide e tremanti. Tutti accorsero,
sul volto della tua dama furono spruzzate essenze e alla fine ella rinvenne.
Era ancora scossa dalla collera e dal dolore;
gettò sguardi fulminanti sul servo e con voce debole
chiamò tre volte la sua cagnolina:
questa le balzò in braccio, e , con il suo comportamento,
sembrò chiederle vendetta:
e tu vendetta ottenesti, cagnolina educata dalle Grazie.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale del testo?
- Come viene descritta la reazione della dama all'incidente con la cagnolina?
- Qual è la conseguenza per il servo che ha calciato la cagnolina?
- Come viene utilizzata l'ironia nel racconto dell'episodio?
Il testo esplora l'ironia e la critica sociale, mettendo in luce l'insensibilità e la superbia della nobiltà che valorizza più la vita di un cane rispetto a quella di un servo.
La dama è profondamente scossa e colpita dall'incidente, al punto da svenire e richiedere l'intervento dei servi e delle damigelle, mostrando un forte attaccamento emotivo alla sua cagnolina.
Il servo viene licenziato immediatamente e finisce a chiedere l'elemosina, evidenziando la severità della punizione rispetto all'azione compiuta.
L'ironia è usata per sottolineare la disparità di trattamento tra animali e persone, criticando la nobiltà per la sua mancanza di empatia verso i servi e la sua esagerata preoccupazione per gli animali domestici.