Concetti Chiave
- La pena di morte non è un diritto naturale, poiché le leggi create dagli uomini non dovrebbero consentire allo stato di decidere sulla vita delle persone.
- Le giustificazioni per la pena di morte includono la pericolosità di un individuo anche in stato di reclusione e l'effetto deterrente sulla criminalità, ma sono criticate come insufficienti.
- Secondo Beccaria, la pena di morte è inutile in stati ben gestiti e non corrotti.
- La crudeltà di una pena non è efficace quanto la sua durata nel modificare il comportamento umano, rendendo la pena di morte inefficace.
- La pena di morte può generare più compassione che deterrenza, mentre una pena prolungata come l'ergastolo è più temuta.
Il Diritto alla Vita
La pena di morte non è un diritto, in quanto le leggi sono fatte dagli uomini e nessun uomo affiderebbe la propria vita nelle mani di qualcun'altro (in questo caso dello stato) e fare una legge che approvi la pena di morte sarebbe come autorizzare lo stato a toglierci la vita in qualsiasi momento.
Giustificazioni della Pena di Morte
La pena di morte si potrebbe giustificare solo in due casi:
* quando una persona sia pericolosa per lo stato anche se reclusa, ma Beccaria scarta questa ipotesi presumendo che lo stato sia ben gestito e non corrotto.
* quando la morte di una persona possa essere un freno per gli altri a commettere un crimine
L'Inutilità della Pena di Morte
La pena di morte è inutile in quanto non è l'intensità o la crudeltà di una pena che scuote l'animo umano, ma la durata di una pena, anche se leggera, perché la nostra sensibilità è più facilmente scossa da piccole ma ripetute azioni, che da un'azione forte ma passeggera.
La pena di morte è inutile perché è più uno spettacolo che suscita pietà e compassione che non il terrore di una pena duratura (ad esempio il carcere a vita)