Concetti Chiave
- Il sonetto di Vittorio Alfieri del 1795 esplora l'antagonismo tra il tiranno e l'uomo libero, tema centrale nelle sue opere politiche.
- L'uomo libero è descritto come coraggioso e leale, affrontando il nemico con il viso scoperto ma protetto da un'armatura.
- Alfieri sottolinea la durezza del confronto attraverso una scelta di rime aspre, richiamando il conflitto con i tiranni.
- L'uomo libero si ritira in silenzio, disdegnando i servi dei tiranni e non associandosi mai ai dominatori.
- Consapevole del suo valore, l'uomo libero non manifesta rabbia, ma il suo esempio insegna agli altri a non servire.
Indice
Il tema del sonetto
Il sonetto, scritto nel 1795, riprende il tema di fondo che caratterizza tutti i trattati politici dell’Alfieri, cioè l’antinomia fra tiranno e uomo libero, quest’ultimo, non a caso, collocato all’inizio del componimento.
L'uomo libero e il tiranno
L’uomo libero si presenta indossando unì’armatura, mas con il viso scoperto in segno di lealtà e di coraggio, come dire che egli affronta il suo nemico a viso aperto. L’asprezza delle rime, quali mostra/giostra/ s’inchiostra/innostra sottolinea la duretta dello scontro
La poesia di Alfieri
Uom, di sensi, e di cor, libero nato
fa di sé tosto indubitabil mostra.
Or co' i vizj e i Tiranni ardito ei giostra
ignudo il volto, e tutto il resto armato:
Or, pregno in suo tacer d'alto dettato
sdegnosamente impavido s'inchiostra;
L'altrui viltà la di lui guancia innostra;
Né visto è mai dei dominanti a lato.
Cede ei talor, ma ai tempi rei non serve;
aborrito e temuto da chi regna,
non men che dalle schiave alme proterve.
Conscio a sé di se stesso, uom tal non degna
l'ira esalar che pur in cor gli ferve;
ma il suo sol aspetto a non servire insegna.
Consapevolezza e insegnamento
Consapevole del suo valore, un simile uomo non si degna di manifestare esteriormente l'ira che gli ribolle nell'animo, ma è sufficiente il suo aspetto esteriore a servire da esempio e a insegnare agli altri uomini a non essere servi.