Concetti Chiave
- Alfieri si avvicina al genere tragico per esprimere le sue intense passioni interiori, seguendo lo schema classico in cinque atti con unità aristoteliche di luogo, tempo e azione.
- Le tragedie di Alfieri eliminano elementi superflui come cori e figure secondarie, focalizzandosi sullo scontro tra tiranno ed eroe, evidenziando la semplicità e la centralità della trama.
- Il processo creativo di Alfieri include tre fasi: ideazione, stesura in prosa e composizione in versi, culminando in un perfezionamento finale per garantire la qualità dell'opera.
- Le tragedie alfieriane, pensate per la lettura più che per la rappresentazione, esplorano profondamente la psicologia dei personaggi, evidenziando le loro sofferenze interiori.
- Le opere spaziano tra tematiche storiche, mitologiche e bibliche, trattando la libertà e il destino, con personaggi tormentati che trovano sollievo nella morte come liberazione dal dolore interiore.
Indice
L'approccio tragico di Alfieri
Alfieri approdò nel genere tragico spinto dall’urgenza di trovare una forma espressiva adeguata al suo “forte sentire”, ovvero alle contrastanti passioni che si dibattevano nel suo animo.
Struttura e semplificazione delle tragedie
Le tragedie alfieriane seguono lo schema classico, si compongono di cinque atti e rispettano le unità aristoteliche di luogo, tempo e azione. In linea con gli illuministi, Voltaire in particolare, Alfieri prosegue con un ideale di semplificazione, abolendo i cori, le figure secondarie, gli intrecci complicati e le situazioni amorose a meno che fossero importanti nel dramma. Queste scelte portano in primo piano lo scontro tra tiranno ed eroe.
Il processo creativo di Alfieri
Nella vita, l’autore racconta di aver seguito un procedimento per tutte le tragedie, ovvero: ideare (pensare alla storia), stendere (stesura in prosa del testo) e verseggiare (dividere in battute e versi); finisce poi con un labor limae, ovvero verificare che l’opera sia perfetta.
Ad Alfieri non interessa la rappresentazione, infatti le sue tragedie sono scritte per la lettura e c’è un gran lavoro sull’indagine psicologica: sofferenze interiori profonde sono tipiche dei suoi personaggi.
Alfieri compose 21 tragedie.
Tragedie storiche e il tema della libertà
Tragedie Storiche: Filippo, Bruto primo e Bruto secondo; Il protagonista di queste opere è l’eroe della libertà, che si oppone al tiranno, come nelle tragedie ambientate nella Roma antica (Bruto primo e Bruto secondo). Il tiranno è crudele, ma è anch’esso tormentato (Filippo).
Tragedie mitologiche e il destino
Tragedie mitologiche: E’ approfondito il tema del destino che condanna gli esseri umani all’infelicità (Antigone); La mirra costituisce un’eccezione: l’eroe non è della libertà, ma per il conflitto tra la volontà di un padre e quella della figlia. Lo scontro non nasce da un atteggiamento tirannico, ma Mirra è innamorata del padre. Il dramma rende il personaggio ambiguo e misterioso, fino all’estrema soluzione del suicidio.
La parola domina sul resto e la tragedia non è di sangue, ma interiore, infatti la morte è vista come liberazione da un dolore interiore dalla quale non si riesce a liberare se non con la morte.
Le passioni che causano dolori sono irrazionali, contrasto illuminismo.
Domande da interrogazione
- Qual è l'approccio di Alfieri al genere tragico?
- Come sono strutturate le tragedie di Alfieri?
- Quali temi emergono nelle tragedie storiche e mitologiche di Alfieri?
Alfieri si avvicina al genere tragico per esprimere il suo "forte sentire", ovvero le passioni contrastanti nel suo animo, cercando una forma espressiva adeguata.
Le tragedie di Alfieri seguono lo schema classico in cinque atti, rispettano le unità aristoteliche e semplificano la struttura eliminando cori e figure secondarie, concentrandosi sullo scontro tra tiranno ed eroe.
Nelle tragedie storiche emerge il tema della libertà con eroi che si oppongono ai tiranni, mentre nelle tragedie mitologiche si esplora il destino e l'infelicità umana, con eccezioni come "Mirra" che tratta conflitti familiari e passioni irrazionali.