
I giovani vincono: l’età media dei vincitori del concorso a cattedre per la selezione dei nuovi insegnanti è sotto i 40 anni. Ringiovanisce la classe docente e, così, presto avrete insegnanti più vicini alla vostra età e, magari, anche con migliori conoscenze informatiche.
I VINCITORI SONO GIOVANI - Dai dati diffusi dal Ministero dell’Istruzione, riguardanti il concorso a cattedre per i nuovi docenti di scuole elementari, medie e superiori, è emerso che i candidati che hanno risposto correttamente ai difficilissimi test selettivi sono stati per lo più giovani compresi tra i 25 e i 26 anni e tra i 35 e i 37 anni. Secondo una nota del MIUR, le prove preselettive del concorso “hanno selezionato delle competenze e non sono stati una semplice lotteria”, hanno premiato i più preparati e i più giovani e, si precisa, “dimostrano il carattere scientifico della prova”.
MEGLIO I PROF DI MEDIE E SUPERIORI - I dati forniti, inoltre, mostrano che sono stati gli aspiranti professori delle medie e delle superiori a rispondere meglio ai quiz. Nella nota pubblicata dal MIUR si legge che “la percentuale degli ammessi delle classi di concorso delle secondarie (I grado 48,5%; II grado 45,0%) sono più che doppie rispetto a quelle dell’infanzia (18,9%) e della scuola primaria (22,9%)”. Questo dato può essere spiegato pensando alla maggiore preparazione ottenuta dagli uni rispetto agli altri. Per insegnare nella scuola dell’infanzia e alle elementari, infatti, non è necessaria la laurea e quindi molti candidati probabilmente non sono abituati a confrontarsi con test e prove selettive, perciò i risultati sono stati un po’ più scarsi. Ma potrebbe esserci anche un’altra spiegazione. Sui risultati ottenuti potrebbe aver influenzato la preparazione di tipo scientifico che molti candidati all’insegnamento nelle medie e nelle superiori hanno ricevuto e, quindi, ciò spiegherebbe il motivo per cui hanno più dimestichezza con i quesiti logici e l’insiemistica.
TEST NUOVI, UN SUCCESSO - Ed è lo stesso ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, a sostenere che si è trattato di prove preselettive che non miravano tanto a giudicare le competenze degli aspiranti professori nelle singole materie, quanto a valutare le attitudini logiche, la capacità di comprensione di un testo e le conoscenze linguistiche ed informatiche. E il ministro si dice soddisfatto, perché si è trattato di una prova di selezione moderna e attuale.
SERVE FIDUCIA - Questi risultati non fanno che confermare la validità dei giovani e la necessità di dare loro fiducia per migliorare questo Paese. Dopo avervi parlato della proposta, approvata al Senato, dei giovani studenti per favorire i finanziamenti di privati per le borse di studio universitarie, i risultati del concorso a cattedre indicano che forse in Italia c’è ancora posto per loro e che la fuga dei cervelli può attendere.
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Cristina Montini