
Un’idea che fa discutere: mettere il badge elettronico . come in tantissimi uffici - non solo per entrare a scuola, ma anche per accedere ai bagni. È la proposta avanzata da una preside in un istituto del Friuli Venezia-Giulia. L'obiettivo è quello di contingentare le uscite dalle aule durante le lezioni, ma questo sta scatenando un acceso dibattito.
Gli studenti, infatti, hanno deciso di scioperare per opporsi a questa nuova regola. Ma la dirigente spiega che non c’è ancora una decisione definitiva. La proposta del badge fuori dai bagni solleva interrogativi non solo sulla sicurezza, ma anche sui diritti alla privacy e sul controllo degli spostamenti nella scuola.
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Un sistema di badge anche per i bagni?
In diverse scuole italiane, l’introduzione dei badge elettronici o di telecamere di videosorveglianza è già realtà, per garantire la sicurezza monitorando gli ingressi e l’accesso agli spazi comuni. Ma questa nuova proposta ha portato allo scontro.
"Il regolamento d’istituto va rispettato, ma siamo aperti al dialogo", ha dichiarato la dirigente scolastica. Il malcontento degli studenti, però, si è già tradotto in uno sciopero per protestare contro questa modifica.
Gli studenti si oppongono: “Eccesso di controllo”
Se da una parte ci sono alcuni genitori e dirigenti che reputano necessari questi strumenti per tutelare l’ordine pubblico, per i rappresentanti degli studenti l’idea di tracciare gli spostamenti nei bagni va troppo oltre le necessità di sicurezza.
Molti alunni, poi, ritengono che il sistema possa limitare la loro libertà all'interno della scuola. L’Unione degli Studenti ha più volte denunciato una deriva securitaria che rischia di trasformare le scuole da luoghi di formazione a veri e propri “luoghi di controllo”.
Il timore è che il controllo eccessivo possa penalizzare la privacy degli studenti, trasformando la scuola in un ambiente costantemente sorvegliato.
La sicurezza contro la privacy: cosa dice la legge?
Secondo il Regolamento UE 2016/679 (GDPR) e le linee guida del Garante della Privacy, ricordiamo, le scuole devono bilanciare la necessità di garantire la sicurezza con il rispetto dei diritti degli studenti.
Le telecamere, ad esempio, possono essere installate solo in aree non private, come ingressi e corridoi, e devono essere segnalate da appositi cartelli. Ma anche l’uso dei badge per tracciare i movimenti degli studenti all’interno degli istituti potrebbe mettere a rischio la proporzionalità del trattamento dei dati, soprattutto se applicato a minori.
Possibili alternative: flessibilità e sorveglianza discreta
Alcuni istituti, intanto, hanno trovato soluzioni alternative per monitorare gli accessi ai bagni, come l’adozione di orari flessibili per l’utilizzo dei servizi igienici o la sorveglianza discreta tramite il personale ATA.
Trovate che hanno permesso di conciliare la sicurezza con il rispetto della privacy degli studenti, evitando di trasformare la scuola in un ambiente troppo controllato.