
ACCOLTELLATO A SCUOLA - L'ultimo grave episodio è accaduto venerdì scorso nel liceo Aristotele di Roma, dove un ragazzo di 17 anni è stato accoltellato da dei ragazzi.
La reazione della preside dell'Istituto a questo episodio di violenza è stata la proposta di installare delle telecamere all'interno della scuola per poter sorvegliare meglio il comportamento degli studenti. Ma la proposta non ha raccolto un consenso unanime.
REAZIONE GELMINI - Un occhio sempre vigile puntato sugli studenti, sarebbe davvero questa la soluzione al problema del bullismo? La domanda è stata posta al Ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini che, pur dichiarandosi non contraria alla proposta delle telecamere a scuola, afferma che questa non può essere una misura sufficiente a contrastare un fenomeno che ha cause più profonde. Si tratta, infatti, secondo la Gelmini di un problema che va contrastato dando più attenzione all'educazione dei giovani e magari incanalando le energie dei ragazzi in attività positive come lo sport.
REAZIONE PIZZETTI - Assolutamente contrario, invece, si è mostrato il Garante della Privacy Francesco Pizzetti, secondo il quale l'introduzione delle telecamere a scuola non aprirebbe soltanto problemi di privacy, ma significherebbe soprattutto ammettere l'incapacità dei docenti e dell'istituzione scolastica a mantenere il controllo sul buon funzionamento della scuola stessa.
QUESTIONE DI EDUCAZIONE - La scuola dovrebbe essere il luogo preposto all'educazione dei giovani e non si tratta solo di insegnare italiano, matematica o altre materie. L'insegnamento, forse più importante che gli studenti dovrebbero avere è quello di imparare quelle regole di comportamento e di rispetto degli altri, che forse da sole e anche senza telecamere, riuscirebbero a evitare che un ragazzo venga aggredito a scuola.
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