
Gli studenti bocciano la scuola nella materia dell’internazionalizzazione, poi, però, sono loro i primi a essere poco disposti a lasciare tutto e partire per un altro Paese. A dirlo è un’indagine Ipsos che mostra anche come le lingue straniere siano considerate una delle tante materie scolastiche, poco utilizzate per il dialogo.
VOGLIAMO UNA SCUOLA PIÙ INTERNAZIONALIZZATA - La ricerca portata avanti da Ipsos per Fondazione Intercultura ha visto gli studenti dare i voti alla scuola italiana. Sufficienza piena per la qualità dell’insegnamento, ma bocciata per quanto riguarda l’internazionalizzazione in cui la scuola si becca un risicato 4,9. Non va molto meglio neanche per la conoscenza delle lingue straniere da parte degli insegnanti di altre materie: il voto assegnato dagli studenti è 5,4.
VORREI PARTIRE, MA A CASA SI STA MEGLIO - I ragazzi italiani, però, vorrebbero aprirsi un po’ di più al resto del mondo. E, infatti, rispetto al passato, è aumentato il numero di coloro che nel 2011 ha aderito a un programma di mobilità per una esperienza di studio all'estero. Ma ancora siamo piuttosto “mammoni” rispetto agli altri Paesi. Secondo l’indagine Ipsos, nel 53% delle scuole sono state organizzate attività internazionali, ma solo il 40% degli studenti vi ha partecipato.
SERVE UN PO' DI INCORAGGIAMENTO - Questa scarsa propensione alla partenza un po’ dipende dai professori: la metà non incoraggia i propri studenti a partire e il 10% addirittura arriva a sconsigliare loro di farlo. Ma in parte dipende anche dagli studenti stessi: solo il 2% studia per fare un periodo fuori dall’Italia e le lingue straniere non sono dai giovani molto utilizzate per il dialogo interpersonale. Appena il 36%, inoltre, sarebbe disposto a vivere all’estero per lavoro. Insomma, ci si lamenta per la difficoltà di trovare lavoro in Italia, si denuncia la scarsa apertura delle scuole verso il mondo, ma poi, a conti fatti, per gli studenti è difficile prendere la decisione di partire davvero.
Cristina Montini