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Giuseppe Valditara, Ministero dell'Istruzione e del Merito


Il voto in condotta continua a essere motivo di discussione. Ad alzare la loro voce, stavolta, sono gli studenti che a giugno dovranno affrontare l’esame di Maturità"Vogliamo portare Giuseppe Valditara in tribunale", questo il loro obiettivo.

I giovani della Rete degli Studenti Medi del Lazio, come riporta 'Il Fatto Quotidiano', hanno infatti inviato una diffida formale al Ministero dell'Istruzione e del Merito per richiedere l’immediato ritiro dell’ordinanza che lega il voto di condotta all'ammissione all'esame di Stato e al punteggio finale della Maturità.

Un provvedimento che i ragazzi considerano un vero e proprio "pugno duro", soprattutto per chi ha partecipato ad autogestioni, occupazioni e manifestazioni, spesso punite proprio con un abbassamento del voto in comportamento.  

Indice

  1. La "svolta autoritaria" e la repressione della libertà di manifestare
  2. Lo Statuto degli Studenti e la battaglia con il ministro
  3. La nuova ordinanza sul voto in condotta

La "svolta autoritaria" e la repressione della libertà di manifestare

Gli studenti che vogliono promuovere l'azione legale contro il Ministro vedono in questa ordinanza una "svolta autoritaria", un tentativo di reprimere la loro libertà di manifestare e di esprimere il proprio dissenso. E, come denuncia il coordinatore nazionale della Rete degli Studenti Medi: "Quella del ministro Valditara rappresenta l’ennesima scelta di voltare le spalle alla comunità studentesca, portando avanti una linea repressiva infinita". 

In più, la coordinatrice regionale della stessa Rete degli Studenti Medi racconta: "Durante quest’anno, all’interno della nostra regione, sono state molte le richieste di supporto a seguito di provvedimenti disciplinari e denunce dovute a manifestazioni e occupazioni scolastiche, in crescita rispetto agli anni passati e con delle conseguenze sicuramente più dure". 

Lo Statuto degli Studenti e la battaglia con il ministro

La Rete degli Studenti Medi, inoltre, ritiene l'ordinanza in "forte contrasto con lo Statuto delle studentesse e degli studenti, che sancisce come il voto in condotta non possa influire sul profitto scolastico".

La "battaglia" tra gli studenti e il ministro, già accesa da mesi, sembra dunque destinata a infiammarsi ulteriormente in vista della Maturità. Perché i ragazzi, con questa diffida, vogliono lanciare un avvertimento e si dicono pronti e decisi a far valere i propri diritti e a difendere la loro libertà di espressione fino alle aule dei tribunali.

La nuova ordinanza sul voto in condotta

L’ordinanza voluta dal ministro Valditara, ricordiamo, introduce nuove regole riguardanti il voto in condotta, che avrà un peso decisamente più sostanzioso in sede di scrutini finali, alle medie come alle superiori.

Nelle scuole di secondo grado, in particolare, chi prende 6 in condotta dovrà svolgere un elaborato su cittadinanza e costituzione da presentare a settembre (o in sede di esame di Stato, se sono all'ultimo anno delle superiori).

Sempre per gli alunni di quinto, che dovranno affrontare l’esame di Maturità, un voto inferiore a 9 non permetterà invece di ottenere il massimo dei crediti scolastici. Mentre senza la sufficienza piena sarà direttamente negato l'accesso alle prove finali.

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