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I voti peggiorano: studenti si autosequestrano il cellulare in classe

Appena si entra in classe il cellulare viene depositato nel cassetto della cattedra. Potrebbe sembrare una delle numerose regole imposte da qualche preside o docente ma non è così. Nella 2° F dell’Istituto alberghiero ‘A.

Migliorini’ di Finale Ligure sono stati gli studenti stessi ad auto-regolamentarsi dopo aver identificato nel cellulare la causa di numerose distrazioni e del conseguente calo di rendimento. Lo riporta Il Secolo XIX edizione Savona.

Brutti voti in pagella? Colpa dello smartphone

Secondo quanto riportato dalla vice preside dell'istituto, intervistata dal quotidiano, la decisione sarebbe stata presa durante l’assemblea di classe dagli stessi studenti: la pagella del primo quadrimestre, infatti, non è andata come molti di loro speravano e per questi ragazzi sarebbe proprio lo smartphone, fonte di distrazione e utilizzato anche durante le lezioni, la causa dei brutti voti e di qualche discussione con gli insegnanti.

Il cellulare in classe

È certamente una lodevole e ammirevole dimostrazione di maturità quella che gli studenti della 2°F. Un esempio che dovrebbe essere seguito da molti dei loro coetanei, in questo modo si eviterebbero continui provvedimenti e inutili attriti tra studenti e insegnanti. Il cellulare, infatti, è spesso motivo di scontro nonostante ci sia una normativa che ne vieta l’utilizzo in classe durante le lezioni e tutti gli istituti si siano ormai dotati di regolamenti che obbligano gli studenti a tenerlo spento. In molti, però, non curanti delle regole, continuano ad usare lo smartphone a scuola danneggiando non solo se stessi ma anche gli altri, causando l’interruzione delle lezioni. Non tutti infatti sono come gli alunni, che è possibile definire modello in questo frangente, della 2°F.

Manlio Grossi