
In una scuola di Andong, in Corea del Sud, quella che sembrava essere una studentessa modello, con voti da capogiro, era in realtà il frutto di un'elaborata truffa messa in piedi da sua madre e dalla sua professoressa di ripetizioni.
Le due, infatti, si intrufolavano di notte nella scuola per rubare i compiti in anticipo e garantire alla ragazza risultati da record.
Un piano che, per un po', ha funzionato alla perfezione, facendo della ragazza una vera e propria fuoriclasse. Ma alla fine, a svelare il trucco, un imprevisto al sistema di sicurezza dell’istituto.
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La scoperta choc
Il blitz è avvenuto nella notte tra il 3 e il 4 luglio scorsi. Intorno all'1:20 del mattino, l'allarme della scuola superiore è suonato, cogliendo di sorpresa le due donne.
Madre e docente sono state trovate e arrestate in flagrante dalla polizia. Che ha scoperto come non si fosse trattato di un episodio isolato: le indagini hanno rivelato che i furti di compiti erano un'abitudine per le due, che agivano regolarmente per assicurare alla studentessa del terzo anno il massimo dei voti.
Il meccanismo dei furti
Il sistema usato per entrare era di una semplicità disarmante, ma basato su un dettaglio cruciale: la professoressa aveva lavorato in precedenza come insegnante precaria nella stessa scuola e aveva mantenuto le credenziali di accesso.
Le bastava appoggiare le sue impronte digitali sul dispositivo di ingresso e le porte si aprivano, perché i suoi dati biometrici erano ancora registrati nell'archivio. Un errore nella gestione degli accessi che ha spalancato le porte a una vera e propria attività illecita.
Il malfunzionamento del sistema di allarme
Anche la notte dell'arresto, le due donne erano entrate nell'ufficio insegnanti, dove erano custoditi i fogli degli esami finali. Hanno persino inserito la password correttamente, ma qualcosa è andato storto: l'allarme è scattato lo stesso.
A quanto pare, il sistema di sicurezza ha suonato a causa di un errore. Se non ci fosse stato questo guasto imprevisto, le due avrebbero potuto completare il furto degli elaborati d'esame, lasciando la scuola senza che nessuno se ne accorgesse. Continuando indisturbate chissà per quanto.
La polizia ha dunque scoperto che i furti avvenivano già dall'anno precedente, per un totale di almeno sei occasioni, che hanno fruttato alla docente un compenso di circa 13mila euro.
In manette anche un complice
L'inchiesta ha rivelato un'altra sorprendente verità, portando all'arresto anche di un funzionario scolastico. L'uomo è accusato di aver favorito la madre e la professoressa, per esempio cancellando i filmati delle telecamere di sicurezza della scuola all'inizio delle indagini.
Durante l'interrogatorio, questi avrebbe dichiarato di averle aiutate perché voleva fare bella figura con la collega. Un tentativo di proteggere le complici che gli è costato caro, facendolo finire in manette con le stesse accuse.