matteobortone
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lettera-sfogo studentessa

Era a un passo dalla Maturità, ma alla fine è arrivata la non ammissione a causa di alcune sue insufficienze. È successo a una studentessa di quinta superiore che ha deciso di scrivere una lettera-sfogo alla redazione di Skuola.net, per denunciare quanto è accaduto. 

La ragazza racconta che le ragioni della sua non ammissione all’Esame di Stato non sono solo attribuibili al suo impegno durante l’anno, ma anche a ciò che succedeva in classe con alcuni prof.

Oggi la sua delusione è tanta, ma anche la profonda amarezza per quella che considera un’ingiustizia subita.

E che potrebbe non essere un caso isolato.

La sua lettera è un grido d'aiuto, un appello per una scuola più giusta e trasparente, e noi di Skuola.net non potevamo certo restare in silenzio. Da sempre siamo al fianco degli studenti, pronti a dare voce alle loro esperienze e ai loro bisogni. È fondamentale che queste storie vengano alla luce, perché solo così si può sperare in un cambiamento.

Indice

  1. Le ingiustizie subite
  2. Una valutazione equa e trasparente
  3. La lettera della studentessa

Le ingiustizie subite

La studentessa, nella sua lettera, riporta una serie di episodi che sollevano seri dubbi sulla correttezza e la trasparenza delle valutazioni. In italiano, ad esempio, scrive che i compiti in classe una volta corretti dal professore, non è stato mai possibile rivederli per capire quali fossero stati gli errori. Un problema non da poco, che si aggiunge a quello della mancanza di supporto da parte di alcuni docenti.

La prof di inglese, racconta poi, pur avendo promesso un'interrogazione per recuperare i voti bassi, si è poi rifiutata "adducendo come motivazione che era stanca". E ancora, le ore di italiano e storia trascorse con lo stesso docente, che anziché spiegare passava il tempo con smartphone e giornale. Una situazione inaccettabile che, a detta della studentessa “era all’ordine del giorno".

Non solo, la preparazione per la prima prova d'esame è stata praticamente inesistente: mai studiata né esercitata. Inoltre racconta anche che ha provato a recuperare la sua media dei voti, ma la risposta era sempre un secco "ormai è fatta", senza alcuna possibilità di rimediare.

Il culmine dell'ingiustizia, infine, è arrivato con il voto di condotta, secondo lei abbassato nonostante non ci fossero state note o provvedimenti disciplinari, e addirittura più basso di compagni sospesi.

Una valutazione equa e trasparente

Questa decisione inaspettata - di non farla accedere all'esame - ha avuto un impatto devastante sulla ragazza, che racconta di essersi chiusa in se stessa. Il suo senso di giustizia l’ha però spinta a portare alla luce dinamiche scolastiche che, purtroppo, capitano e che portano a conseguenze per l’apprendimento degli studenti.

Non essere ammessi ad un passo da una delle tappe più importanti della vita è un vero e proprio trauma emotivo, che evidenzia quanto sia importante, come afferma l’autrice della lettera, che "ogni alunno sia valutato in modo corretto, trasparente e che abbia le stesse opportunità".

La lettera della studentessa

Ecco il testo completo della lettera in cui la studentessa racconta la sua esperienza e di come sta vivendo questo complicato momento:

"Ciao Skuola.net,

volevo portare alla vostra attenzione quella che per me è una situazione ingiusta che sto vivendo in questi ultimi giorni. Sono un’alunna di quinta e purtroppo non sono stata ammessa all’esame di maturità a causa di alcune insufficienze.

Sono consapevole che il mio impegno non è sempre stato al 100% — come molti studenti, a volte avrei potuto fare di più — ma penso che in questo caso la situazione sia stata influenzata da diversi fattori che non dipendono esclusivamente da me.

Per esempio:

        •       In italiano non abbiamo quasi mai potuto rivedere le verifiche per capire dove sbagliavamo, e i voti delle prove scritte sono stati quasi sempre identici per tutta la classe, senza una valutazione veramente individuale.

        •       La prof di inglese, per darmi l’opportunità di arrotondare il voto, aveva inizialmente proposto un’interrogazione finale, ma poi si è assentata per l’ultima settimana di scuola e, nonostante io sia andata a chiederle di farmela lo stesso, si è rifiutata, adducendo come motivazione che era stanca.

        •       Durante le lezioni di italiano (e anche di storia, che tiene lo stesso professore) per oltre il 70% del tempo non si faceva assolutamente nulla: lui stava al telefono, con le cuffiette o a sfogliare il giornale, senza degnarsi di fare lezione. Quando provava a iniziare a spiegare (di solito per una decina di minuti) e vedeva che 2-3 compagni non portavano il libro, usava quella come scusa per smettere immediatamente. La classe può testimoniare che questa situazione era all’ordine del giorno.

        •       La prima prova d’esame non è mai stata adeguadamente affrontata dal professore: non l’abbiamo mai studiata né esercitata, quindi dovremo prepararci per conto nostro.

        •       Nonostante il mio impegno per aumentare il voto, che era fisso a 5,5, ogni verifica era valutata allo stesso modo per tutta la classe, quasi come se i voti fossero delle etichette.

        •       Da fine aprile, per oltre un mese, ogni qualvolta chiedevo di farmi interrogare per dimostrare quanto sapessi, la risposta era sempre: “ormai è fatta”, senza darmi nessuna possibilità di recupero.

        •       Come se non bastasse, hanno fatto in modo anche di abbassarmi il voto di condotta, pur non avendo mai mancato di rispetto a nessuno, senza aver ricevuto nessuna nota o provvedimento disciplinare. Mi è stato addirittura messo lo stesso voto (o anche più basso) di compagni che sono stati sospesi, che presentavano oltre 3 note, ecc.

Questa decisione per me è stata una sorpresa, ma soprattutto una botta emotiva. Sono una settimana che non esco di casa, non vedo nessuno — nemmeno i miei amici, che per fortuna continuano a darmi il loro supporto — e non vado nemmeno a lavorare, perché in questo momento provo un grande vuoto, una grande tristezza, come se il mio impegno non contasse nulla.

Chiedo aiuto a voi, perché è importante che questi fatti vengano alla luce.

È importante che ogni alunno sia valutato in modo corretto, trasparente e che abbia le stesse opportunità".

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