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studente dsa disturba le lezioni e viene sospeso

Una sospensione a scuola che solleva interrogativi, quella riservata a uno studente con un disturbo specifico dell'apprendimento (DSA). Il ragazzo, che frequenta la classe prima delle superiori, ha forti difficoltà a seguire le lezioni e a restare al passo col resto dei compagni.

A questo si aggiunge il fatto che, in aula, proprio a causa dei suoi problemi, cerca di attirare l’attenzione dei compagni e dei prof. Il risultato che, a un occhio superficiale, potrebbe apparire come un elemento di disturbo.

Per questo motivo, dopo aver accumulato diverse note da parte di alcuni insegnanti poco pazienti, lo studente è stato sospeso. I genitori però non accettano questa scelta e accusano la scuola di non aver preso in considerazione la sua condizione, ma piuttosto di averlo punito con un provvedimento inefficace, senza cercare davvero delle soluzioni. 

Indice

  1. La sospensione diventa un caso
  2. La denuncia della madre: "È questa la scuola che accoglie?"
  3. La richiesta di un piano didattico

La sospensione diventa un caso

Il ragazzo non è il classico studente distratto. Disturba le lezioni in modo evidente, picchiettando sul banco o canticchiando durante le lezioni, attirando l'attenzione su di sé. Ma dietro a questo comportamento si nasconde qualcosa di più profondo: un ragazzo che lotta con un disturbo specifico dell'apprendimento.

La madre racconta, come riporta ‘Il Gazzettino’: "Io e il mio ex marito siamo stati convocati a scuola, abbiamo chiesto che nostro figlio non fosse sospeso perché ciò avrebbe fatto il suo gioco". Nonostante i continui problemi scolastici, lo studente, secondo i genitori, avrebbe avuto bisogno di un supporto più adeguato, non di una punizione.

La denuncia della madre: "È questa la scuola che accoglie?"

La madre dello studente sospeso punta il dito contro la scuola, che ritiene abbia ignorato il vero problema: il disturbo specifico dell'apprendimento del figlio. “Ad inizio anno avevo avvisato la scuola", chiarisce la situazione la mamma, "dei trascorsi di mio figlio, di quanto aveva sofferto lo scorso anno quando alle medie lo avevano messo forzatamente a fare la didattica a distanza, non ha potuto andare in gita con i compagni e quest’anno la situazione si ripete”.

La famiglia dell'alunno avrebbe voluto che la scuola gli insegnasse a capire gli errori, magari con attività scolastiche o lavori socialmente utili. Ma, nonostante le difficoltà, la scuola sembra non voler comprendere la sua situazione, segnata anche dalla separazione dei genitori. 

La madre racconta: “È stato detto che mio figlio è maleducato, non ci sto, perché ho altri figli e li ho educati bene, questo ragazzino è problematico, ma che facciamo? Lo mandiamo via dalla scuola? È questa la scuola che accoglie? È questo il dialogo con le famiglie? Non è una nota che ha scatenato la sospensione", riferisce la mamma dello studente sospeso, "ma un insieme di comportamenti da ottobre a febbraio”.

La richiesta di un piano didattico

La madre sostiene che la scuola avrebbe dovuto applicare un piano didattico personalizzato per suo figlio, che include l'uso di strumenti compensativi come le mappe concettuali. Purtroppo, i professori non gli hanno mai permesso di usare questi strumenti, quando sarebbero un diritto per questa tipologia di studenti.

Tutto ciò ha portato a una sospensione che la madre considera ingiusta e dannosa, non solo perchè ha interrotto l'anno scolastico, ma ha lasciato lo studente con pochissimi giorni di lezione a disposizione, tra vacanze e ponti, rendendo ancora più difficile il recupero delle insufficienze.