
Un ragazzo autistico è stato bocciato al terzo anno delle superiori, in un istituto della provincia di Taranto. A raccontarlo è un video pubblicato sui social dalla cooperativa Logos e dall'associazione Autisticamente APS, accompagnato da una lunga lettera scritta dalla madre dello studente.
Le sue parole, rivolte direttamente al figlio, hanno scosso il web, suscitando commozione e un'ondata di reazioni da parte di insegnanti, famiglie e operatori del settore educativo.
Indice
“Hai lavorato duramente, ma la scuola non ti ha visto davvero”
La madre racconta con lucidità e dolore il percorso affrontato dal figlio: i piccoli grandi traguardi raggiunti, le fatiche quotidiane, il coraggio dimostrato nel confrontarsi con un contesto che troppo spesso sembra ignorare le reali necessità degli studenti con disabilità.
“Hai fatto il tuo meglio, sei cresciuto, hai superato paure e limiti.
Ma alla fine non sei stato riconosciuto. La scuola non ti ha visto davvero”, scrive la donna, rivolgendosi direttamente al figlio, come riporta 'RaiNews'.@fede_sumo #Taranto ragazzo autistico bocciato. La lettera della mamma: "Non è una tua sconfitta" #fedesumo
suono originale - ●ᖴEᗪEᖇIᑕO●
Una riflessione sul significato dell’inclusione
Il racconto della mamma non cerca colpevoli, né invoca pietà. È un invito a riflettere collettivamente sul senso dell'inclusione scolastica. La lettera parla di un sistema che spesso non ascolta e non accoglie, e che tende a standardizzare le proposte educative: “Programmazioni differenziate proposte automaticamente, percorsi che escludono invece di aprire possibilità”.
L’ondata di solidarietà sui social
Il video ha raccolto centinaia di condivisioni e messaggi di vicinanza. Molti sono arrivati proprio da insegnanti e figure del mondo scolastico. Un’insegnante di sostegno ha scritto: “Non sei tu ad aver fallito. Ti è stato negato quel legame profondo che un docente dovrebbe costruire con ogni studente. Un giorno, con la tua forza, mostrerai chi sei veramente”.
“Questa non è una tua sconfitta”
“Ho pensato a lungo a cosa dirti. Il cuore di una madre si spezza quando vede suo figlio impegnarsi, migliorare, affrontare ogni giorno le sue difficoltà. E ancora di più quando si accorge che il mondo, attorno, non riesce a vedere tutto questo”, si legge nella lettera.
Il dolore della bocciatura è descritto come un colpo durissimo, “una ferita educativa” che colpisce profondamente.
La madre conclude con parole che risuonano come un monito rivolto non solo agli insegnanti, ma all’intero sistema educativo: “Questa non è una tua sconfitta. È la sconfitta di chi non ha saputo vedere il tuo progetto di vita”.