
Prima l'identificazione da parte delle forze dell'ordine, poi è arrivata la sanzione scolastica. Gli studenti del liceo Cavour di Roma sono sul piede di guerra dopo la decisione della preside di sospendere per ben 15 giorni alcuni dei partecipanti all'occupazione.
Si tratta, come riferito dall'Ansa, di dieci studenti: la comunità studentesca ha annunciato una nuova, grande mobilitazione per il mese di gennaio.
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Sospensione e lavori rieducativi per dieci studenti
Gli studenti avevano preso possesso dell'istituto lo scorso 25 novembre: l'occupazione è durata diversi giorni e fin dalle prime battute l'aria è stata parecchio tesa.
Durante il primo giorno di proteste, infatti, la preside ha allertato le forze dell'ordine per identificare tutti i partecipanti, in modo tale da fargli pagari eventuali futuri danni.
Terminata la protesta, studentesse e studenti sono stati poi raggiunti dalla sanzione scolastica: dieci di loro hanno ricevuto 15 giorni di sospensione, e saranno tenuti a impegnarsi in lavori 'rieducativi'.
La protesta non finisce qui: appuntamento a gennaio
"Questa é stata la risposta della preside" commentano amareggiati gli studenti, che aggiungono: "I consigli di classe che si sono svolti sono stati dei veri e propri processi alle idee: sospensioni date in base al pensiero degli studenti, a parità di atto compiuto chi si é mostrato ancora d'accordo con le rivendicazioni che hanno portato all'occupazione ha avuto una sospensione doppia rispetto agli altri. L'abbiamo ribadito oggi in cortile e continueremo a dirlo: il dissenso non si reprime! Da subito intorno all'occupazione é stata costruita una falsa narrazione da parte della dirigenza che ha provato a descrivere la scuola in condizioni in cui non versava".
Secondo il punto di vista degli studenti, "la repressione non arriva solo al Cavour, ma é un clima presente in quasi tutte e 15 scuole romane che quest'autunno hanno deciso di occupare".
Nelle ultime ore, ragazze e ragazzi si sono organizzati con una raccolta firme a scuola per tutti coloro che vogliano manifestare contrarietà alla decisione presa dalla presidenza. E annunciano: "Vogliamo arrivare al mese di gennaio con una grande assemblea aperta a tutta la comunità scolastica e a chiunque difenda il diritto di lottare!".