
A causa dell'assenza di fondi destinati alle scuole nei prossimi due anni ci potrebbe essere un dimensionamento scolastico che porterebbe all'aggregazione di alcuni istituti con altri e, di conseguenza, anche ad una diretta riduzione dei dirigenti scolastici.
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Il taglio delle scuole
Nell'ultima bozza della Manovra di Bilancio, che ancora deve passare al vaglio del Parlamento, sembra chiara la direzione assunta dal nuovo governo in termini di scuole visto che "le Regioni, sulla base dei parametri individuati dal decreto di cui al primo periodo provvedono autonomamente al dimensionamento della rete scolastica entro il 30 novembre di ogni anno, nei limiti del contingente annuale individuato dal medesimo decreto".In sostanza, stando al testo dell'ultima bozza della legge di Bilancio, si affida alla Regioni il compito di comunicare ogni 30 novembre l'eventuale dimensionamento della rete scolastica riducendo quindi alcuni istituti sul territorio. Le regole cambiano in base alla dimensione delle aree geografiche ma stando alle prime stime l'eventuale ridimensionamento andrebbe a riguardare 700 istituti situati, prevalentemente, nelle regioni di Sardegna, Calabria e Basilicata.
Cos'è il dimensionamento scolastico?
Il dimensionamento scolastico di cui si parla in manovra è in realtà uno strumento pensato a partire dal 2000 come mezzo per la promozione dell’aggregazione, della fusione e della soppressione di scuole.L'obiettivo è quello di avere istituti scolastici di dimensioni ottimali in modo da garantire loro una serie di vantaggi come l’autonomia scolastica o il peso istituzionale per interloquire con la comunità locale.
Intanto nel caso il dimensionamento scolastico contenuto nella legge di Bilancio venisse confermato, bisognerebbe trovare entro il 31 dicembre un accordo con le Regioni. In caso contrario spetterebbe al Governo, entro il 31 agosto 2023, fissare i contingenti dei dirigenti sulla base di un coefficiente non inferiore a 900 e non superiore a 1000, integrato dal parametro della densità degli abitanti per chilometro quadrato.
Il rischio, nell'ultima ipotesi, è quella di creare una disparità in termini di scuole tra Regioni come in Sardegna, Calabria, Basilicata, Abruzzo, Molise e Campania e quelle dove potrebbe risultare necessario sdoppiare gli istituti come in Lombardia, Puglia ed Emilia-Romagna.
Paolo Di Falco