2' di lettura 2' di lettura
Una sezione per italiani e una per stranieri: scoppia la polemica sulla classe ghetto a Cagliari

La sezione A per gli stranieri, la B per gli italiani. E' lo scenario che si è venuto a creare in una scuola elementare di Cagliari, dove negli scorsi giorni è andata in scena una polemica destinata a a far discutere.

La situazione ha gli stessi connotati della vicenda di Fondi: la composizione delle due sezioni di una prima classe ha portato, secondo i genitori stranieri, a un isolamento dei loro figli, in quanto sono state create due diverse sezioni.

La A in cui sono stati inseriti pressoché solo bambini stranieri di varie etnie, e la B con quasi esclusivamente bambini italiani. Una divisione che ha generato un forte malcontento tra le famiglie degli iscritti.

La classe ghetto

Per questi motivi i genitori degli alunni stranieri hanno chiesto una riorganizzazione delle classi. Come riporta l'Unione Sarda, papà e mamme temono infatti che questa netta separazione possa avere un effetto negativo sull'integrazione scolastica e sociale dei loro figli. Dall'altro lato, però, le famiglie italiane fanno muro, spiegando il loro punto di vista: secondo i genitori, infatti, la presenza degli alunni stranieri potrebbe rallentare il ritmo delle lezioni in classe. Ecco perché alcune famiglie hanno minacciato di ritirare i propri figli da scuola qualora l'istituto accolga la richiesta delle famiglie stranieri di riorganizzare le classi.

La preside: “Qualcuno sta strumentalizzando la vicenda”

L'elemento che emerge con forza dal racconto è la percezione che le famiglie italiane hanno dei giovani stranieri, visti qui come elemento di disturbo per lo svolgimento della didattica. Intanto la preside dell'istituto ha respinto tutte le accuse di ghettizzazione, sostenendo inoltre come la situazione attuale nasca dalla volontà di accogliere le richieste delle famiglie: "Non c’è nessuna ghettizzazione, qualcuno sta invece strumentalizzando la vicenda. Le classi sono state composte assecondando le richieste della famiglie all’atto dell’iscrizione, alla fine abbiamo cercato di accogliere le richieste di tutti".