
Secondo la ricerca condotta da ‘Tuttoscuola’, a partire dai dati del Ministero dell'Istruzione, negli ultimi dieci anni ben 2.600 istituti sono andati incontro alla chiusura.
Di questo passo, stando alle stime, nei prossimi cinque anni, altre 1.200 scuole subiranno lo stesso destino.
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Ricerca Tuttoscuola: 1.200 scuole nei prossimi 5 anni
Si chiude per mancanza di alunni. Le scuole dell’infanzia e della primaria sono state le prime a subire il calo delle nascite e la netta diminuzione degli iscritti. Ma il fenomeno si sta velocemente diffondendo anche alle medie e, presto, raggiungerà anche il mondo delle superiori. Il discorso si farà insomma generale: ci saranno sempre meno alunni a riempire le aule e un gran numero di scuole sarà costretto a chiudere.I dati, infatti, parlano chiaro: secondo la ricerca di ‘Tuttoscuola’, elaborata a partire dai dati pubblicati dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, negli ultimi dieci anni sono state chiuse ben 2.600 scuole, tra infanzia e primaria. Inoltre, nei prossimi cinque anni si potrà assistere, stando alle stime, alla chiusura di altri 1.200 istituti. Numeri, questi, in linea con quelli riportati dal ministro Valditara, il quale ha dichiarato che, tra dieci anni, dai 7,8 milioni di studenti del 2021 si arriverà a poco più di 6 milioni: un forbice di 110-120mila ragazzi in meno all’anno. Numeri che in una certa misura fanno rabbrividire.
Le scuole italiane: "Stanno scomparendo come i ghiacciai che si sciolgono"
Così Giovanni Vinciguerra, direttore di ‘Tuttoscuola’: “Le scuole italiane stanno scomparendo come i ghiacciai che si sciolgono. L’acqua è la fonte della vita e le scuole sono essenziali per la società, la similitudine è fondata. Le cifre sono davvero impressionanti e il fenomeno è solo all’inizio”.Si sta insomma assistendo a una vera e propria crisi demografica, che avrà ripercussioni sulle comunità, in piccolo, e sulla società tutta, in grande. Per questo, come si augura ‘Tuttoscuola’, bisognerebbe pensare a una “riprogettazione del sistema scuola, dalla didattica al modello organizzativo e di funzionamento”. Questo soprattutto per “trasformare il fenomeno drammatico di riduzione di taglia (che ha l’unico vantaggio di liberare risorse) in una opportunità di rinascimento, in vista di una auspicabile futura ripresa demografica che trovi una scuola rinnovata e più forte”.