
Un vicepreside arrestato per aver adescato minorenni con una falsa identità su Internet. Un bidello condannato a 20 mesi di carcere per aver baciato di sorpresa una liceaie. Questi due recenti fatti di cronaca sono solo alcune delle insidie che si nascondono tra i banchi di scuola.
Partiamo da questi fatti per capire come difendersi e a chi rivolgersi.ATTENTI AL VICEPRESIDE - E’ di queste ore la notizia dell’arresto del Vicepreside, nonché insegnante di italiano e storia, del Liceo Motzo di Quartu nel cagliaritano, accusato di detenzione di materiale pedopornografico. Alessandro Dettin, questo il nome dell’insegnante ora agli arresti domiciliari, navigava in rete e chattava con adolescenti spacciandosi per una ragazzina, utilizzando lo pseudonimo di “Alexa”. Fortunatamente, una delle ignare vittime finite nella “rete” del vicepreside, a seguito di uno scambio di fotografie di ragazze nude, si è rivolta prontamente alla Polizia Postale denunciando il suo sospetto. Da qui la scoperta di filmati e fotografie pedopornografici nei computer di Dettin.
IL BACIO DEL BIDELLO - Di due estati fa il caso, invece, del bidello invaghitosi di una giovane studentessa di un liceo di Empoli. Una conoscenza normalissima, sviluppatasi tra i corridoi della scuola, seguita dall’offerta da parte dell'operatore scolastico del numero di cellulare e del contatto su Facebook. Poi l’episodio incriminato: in un pomeriggio di corsi di recupero estivi, il bidello invita la giovane a seguirlo, e voltandosi la bacia sulle labbra cogliendola di sorpresa. Immediata la denuncia per violenza sessuale. Di questi giorni la notizia della condanna ad un anno e otto mesi di reclusione del bidello.
COME DIFENDERSI - Non capita, fortunatamente, tutti i giorni di sentir parlare di minacce, abusi e reati di tal genere avvenuti tra le mura scolastiche. Ad ogni modo bisogna mantenere alta la soglia di attenzione ai pericoli. E’ soprattutto la rete il luogo in cui i “grandi” riescono ad avere accesso spacciandosi per ragazzini, oltreché lo strumento maggiormente utilizzato dagli adulti per poter intessere relazioni con i giovanissimi. La scuola non deve essere considerata una trappola di insidie e tranelli, ma ad ogni segnale che devi dalla normalità bisogna far scattare un allarme. Stare attenti dal dare confidenza a chi non si conosce personalmente è la prima regola opportuna da attuare in casi di pericolo. Lo stesso vale per l’ambiente scolastico in cui è giusto, anche se non obbligatorio, sviluppare rapporti con il personale, dai docenti ai segretari, passando per i bidelli, ma bisogna comportarsi con prudenza. Insomma, va bene essere cortesi e amichevoli con tutti, ma mai dare troppa confidenza! Nel caso in cui abbiate anche solo un sospetto nei confronti di un prof o di un operatore scolastico che ultimamente è diventato un po' troppo "amicone" con voi, parlatene immediatamente con i vostri genitori o con un altro prof che possa decidere, eventualmente, di portare il problema all'attenzione del preside.
Margherita Paolini