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Scuola, Draghi vuole riportare tutti gli studenti in classe per almeno un mese
L’emergenza sanitaria da Covid-19 continua senza sosta ma l’arrivo di nuovi vaccini e di maggiori dosi di quelli fino ad ora somministrati fanno sperare in una ripresa. Nella giornata di ieri il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha tenuto una conferenza stampa presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio, durante la quale ha fatto il punto della situazione e ha esplicitato i suoi progetti futuri per una ripresa repentina.
Un punto importante del suo discorso ha riguardato il mondo della scuola: si augura che gli studenti possano frequentare almeno un mese in presenza per chiudere tutti insieme l’anno scolastico. Vediamo più da vicino tutti i punti del suo discorso.

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Ritorno a scuola: l'obiettivo del Governo è quello di assicurare un mese in presenza

È passato più di un anno dall’inizio dell’emergenza sanitaria da Covid-19, evento che ha portato il Governo ad elaborare importanti misure restrittive per salvaguardare la salute degli italiani. Come anticipato, al centro della politica che ha intenzione di attuare il presidente Draghi in questi mesi c'è anche il mondo della scuola e in particolare il ritorno in presenza delle classi ancora in didattica a distanza: “Io voglio vedere le prossime settimane di riaperture, a cominciare dalle scuole. Obiettivo deve essere quello di dare ai ragazzi l’opportunità di almeno un mese in classe, chiudere assieme l’anno”. Dal Governo, tuttavia, non c’è ancora una data precisa per riaprire tutte le scuole e tutto dipenderà inesorabilmente dalla situazione emergenziale nelle diverse regioni italiane.

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Emergenza sanitaria: il piano vaccinale potrebbe portare la normalità

Per il Premier, ad ogni modo, la normalità potrebbe essere data dal piano vaccinale, partito in Italia sul finire del mese di dicembre e che ha interessato in un primo momento il personale sanitario e quello scolastico. Ora è la volta degli anziani, parte della popolazione più esposta al rischio di decesso. Per il Premier Draghi, del resto, c’è una stretta correlazione tra vaccinazione di determinate classi d’età e riaperture: “Se riduciamo il rischio di morte nelle classi più esposte al rischio è chiaro che si riapre con più tranquillità”. Durante la conferenza tenuta ieri ha anche chiarito che l’Italia ha sufficienti dosi per vaccinare gli over 80 durante il mese di aprile e in tutte le Regioni: “La disponibilità dei vaccini c’è e ora tocca al commissario che lavora bene. Il lavoro procede a spron battuto, ora si tratta di fare delle scelte. Bisogna procedere rapidamente nel nostro interesse ad avere un certificato vaccinale”.

Turismo in Italia: il certificato vaccinale e il richiamo dei turisti stranieri

Un segnale di ripresa economica potrebbe altresì essere dato dal turismo estivo: il Premier ha dichiarato che i siti turistici hanno ricevuto prenotazioni da soli italiani, lamentando così l’esigenza di richiamare i turisti stranieri: “Bisogna annunciare che siamo pronti ad accogliere tutti i turisti che hanno un certificato vaccinale”. Le regioni dovrebbero dunque continuare a vaccinare le classi più esposte al rischio perché è nel loro interesse mettere anche l’economia in sicurezza. Del resto, anche il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli si è espresso sul ruolo di grande utilità per i fragili del vaccino AstraZeneca: “Raccomandare un uso preferenziale di questo vaccino, ricordo approvato per gli over 18, risponde al duplice obiettivo di proteggere la popolazione fragile e quella dove l’incidenza dei casi è stata maggiore”.

Ecco l'intervento completo.