
Chi avrebbe mai pensato che i videogiochi, tanto amati quanto criticati, potessero trasformarsi in una disciplina scolastica?
Eppure, è proprio quello che sta succedendo alla Countesthorpe Academy, una scuola situata nel Leicestershire, Inghilterra.
In questa istituzione, gli studenti possono ottenere un diploma BTEC in Esports, un riconoscimento accademico che unisce il divertimento del gaming con lo sviluppo di competenze professionali.Tra postazioni di gioco all’avanguardia e studenti entusiasti, questa novità sta cambiando il volto dell’istruzione. “Sembra davvero qualcosa di alieno”, commenta uno studente, nel video della ‘BBC’ in cui viene presentata la scuola.
Videogiochi a scuola? Il corso sugli e-sports
La Countesthorpe Academy non è una scuola qualunque. Situata nella tranquilla campagna del Leicestershire, l’istituzione è una delle prime ad offrire un percorso di studi specifico negli e-sports.
Nelle aule dedicate, gli studenti trovano postazioni di gioco equipaggiate con i migliori computer, cuffie e monitor, progettate per simulare veri e propri ambienti competitivi. “La quantità di denaro che è entrata in questa stanza è pazzesca”, osserva un ragazzo, meravigliato dalle risorse investite nella struttura.
“Non è qualcosa che ti aspetteresti normalmente di vedere”, spiega un altro studente intervistato. “Ma è una reale opportunità per fare qualcosa in questo campo”.
L’obiettivo del corso non è solo formare futuri gamer professionisti, ma anche offrire una preparazione completa che spazia dallo sviluppo tecnologico alla gestione aziendale.
Il punto di vista degli insegnanti
Anche i docenti sono entusiasti di questa nuova direzione educativa. Una delle insegnanti ha condiviso il suo progetto ambizioso: “Ho questo sogno di costruire un’arena degli Esports dove gli studenti possono non solo interagire, giocare e divertirsi, ma anche avere un’educazione di qualità”.
Ma non manca un riguardo speciale rivolto al benessere degli studenti. Nick Forde, docente di e-sports, sottolinea: “Siamo attenti alla salute mentale e sociale. E stiamo attenti a diverse abilità, come lo sviluppo della resilienza”.
Conclude Forde: “Insegnerò ai miei studenti di 12 anni e loro busseranno alla porta dicendo: ‘possiamo entrare a giocare?’”.