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austria vieta smartphone a scuola

A partire dal 1° maggio 2025, gli studenti austriaci fino alla terza media non potranno più utilizzare smartphone, tablet o smartwatch a scuola. Una mossa che ha suscitato diverse reazioni, ma che si propone di combattere quella che molti definiscono la “distrazione digitale”.

Il Ministro dell'Istruzione, come riporta la testata 'Alto Adige', giustifica la decisione con una dichiarazione forte: “Il cellulare è un killer della concentrazione”.

Ma non è solo l’Austria a porsi domande sull’impatto delle nuove tecnologie sull'apprendimento. In Italia, ad esempio, questo divieto è stato introdotto a luglio 2024 con una circolare del Ministro Valditara.

Indice

  1. L'addio agli smartphone in Austria
  2. La situazione in Italia
  3. Cosa fanno gli altri Paesi?
  4. La posizione dell’Unesco
  5. Svezia: un approccio diverso

L'addio agli smartphone in Austria

Il Ministro dell'Istruzione austriaco ha spiegato la decisione con parole dirette: “Gli effetti negativi dei dispositivi mobili superano quelli della pandemia. Il cellulare è un killer della concentrazione”. In effetti, l’uso dei dispositivi è stato legato a un calo dell’attenzione nelle aule.

Ci saranno, comunque, alcune eccezioni. Gli insegnanti potranno autorizzare l'uso dei dispositivi per ricerche o per verifiche su fake news. Inoltre, durante le gite scolastiche, ci saranno fasce orarie dedicate in cui gli studenti potranno contattare i genitori.

In casi particolari, gli studenti con necessità specifiche potranno essere esentati dal divieto.

La situazione in Italia

Anche in Italia, come detto, l'uso degli smartphone a scuola è regolato da norme ben precise. Con una circolare del Ministero dell’Istruzione dell'11 luglio 2024, è stato vietato l’uso degli smartphone per scopi personali durante le ore scolastiche per le scuole elementari e medie.

Tuttavia, anche qui restano delle eccezioni didattiche. In particolare, gli insegnanti possono autorizzare l'uso degli smartphone per finalità educative o per l'utilizzo di applicazioni che possano migliorare l'apprendimento.

Il Ministro Giuseppe Valditara ha ribadito che i dispositivi digitali, se non utilizzati in modo corretto, distraggono gli studenti e compromettano il loro apprendimento, specialmente nelle scuole primarie e secondarie di primo grado.

Cosa fanno gli altri Paesi?

La Francia già da un po’ di anni ha vietato  l'uso degli smartphone nelle scuole medie, precisamente dal 2018. A seguire, anche la Grecia e i Paesi Bassi hanno adottato politiche simili.

In Germania e Regno Unito, invece, le scuole hanno maggiore autonomia. In Inghilterra, ad esempio, già dal 2007 la metà delle scuole ha vietato i cellulari, con una percentuale che è salita al 98% entro nel 2012.

Anche a livello globale, la problematiche legate alla distrazione digitale si fanno sentire. La Cina, nel 2021, ha introdotto un divieto nazionale sugli smartphone nelle scuole. India e Bangladesh applicano la stessa misura in maniera disomogenea, mentre negli Stati Uniti la situazione è meno uniforme: a New York, il divieto è stato annullato nel 2015, ma in California e Texas molti distretti scolastici mantengono ancora il blocco.

In Svezia, però, l'approccio è diverso. Piuttosto che vietare l'uso degli smartphone, il Paese ha scelto di integrarli in modo guidato nei progetti didattici. L’idea è quella di sfruttare le potenzialità della tecnologia per migliorare l’apprendimento, senza però farla diventare un nemico per gli studenti.

La posizione dell’Unesco

L’Unesco, da par suo, ha lanciato un appello a livello globale per limitare l'uso degli smartphone nelle scuole, evidenziando come le distrazioni digitali possano portare a un calo del 10-20% nei risultati scolastici. Serve dunque trovare un equilibrio tra l’utilizzo delle tecnologie e la necessità di garantire un ambiente educativo sano e produttivo.