
Ha inseguito, e poi affrontato faccia a faccia, uno scippatore costringendolo a restituire la refurtiva rubata. Uno studente di 16 anni dell'istituto 'Einaudi' di Montebelluna, in provincia di Treviso, è l'eroe del giorno.
Il coraggioso alunno è riuscito a recuperare il portafoglio della sua professoressa, derubata degli effetti personali in pieno centro.
Dopo l'eroico gesto, il giovane ha inoltre accompagnato la docente dai Carabinieri per sporgere denuncia.Leggi anche:
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Il racconto della vicenda
La vicenda è stata raccontata dal preside della scuola dove è iscritto l'alunno, e riportata dal 'Gazzettino del Nord': “La settimana scorsa - racconta il dirigente scolastico - una nostra docente è stata scippata da una vecchia conoscenza anche di questa scuola. Un gruppo di ragazzi, in particolare un nostro alunno di seconda, vista la scena, ha seguito il borseggiatore, lo ha accerchiato e costretto a restituire i documenti. Soldi e cellulare se li è purtroppo tenuti, minacciando i ragazzi. Il nostro studente ha poi raggiunto la docente per la denuncia ai carabinieri, restituendole i documenti”.
È stata la stessa docente a raccontare l'episodio, in una lettera inviata al preside, nella quale definisce il ragazzino come “il mio eroe”: “Lo scippo è avvenuto all'ingresso della galleria che unisce piazza Oberkochen al centro, all'altezza della merceria - spiega la professoressa -. Lì un ragazzo mi ha fatto cadere strappandomi la borsa”. A quel punto il ragazzo che frequenta l'Einaudi - insieme ad altri tre amici - “ha rincorso con la bicicletta lo scippatore obbligandolo, nonostante le minacce, a consegnare loro il portafogli. Mi ha poi raggiunto davanti alla caserma dei carabinieri e senza che io lo chiedessi ha deciso insieme ai suoi amici di entrare con me per descrivere il soggetto che loro hanno avuto modo di osservare nei dettagli”. La docente poi ha concluso chiedendo di “esaltare e valorizzare il gesto compiuto dal nostro giovane eroe”.
Parla lo studente: “Bisognava fermarlo stava facendo la cosa sbagliata”
Per il ragazzo non si è trattato però di nulla di speciale: “Mi sentivo in dovere di aiutare la signora - racconta - eravamo in piazza quando abbiamo sentito urlare. Abbiamo preso le bici e inseguito il ragazzo, che era a piedi, fino al parco. Nella fuga ha anche scavalcato un muro. Lo abbiamo accerchiato e mi sono fatto dire dove aveva lanciato il portafoglio. Così lo abbiamo recuperato. Non dico che ciò che abbiamo fatto non sia stato pericoloso, però ho sentito che bisognava fermarlo perché stava facendo una cosa sbagliata”.