Matteo Bortone
Autore
scuole chiuse sciopero venerdì 28 novembre

Un nuovo sciopero generale è in arrivo venerdì 28 novembre 2025, rischiando di mandare in tilt l'Italia, dai trasporti pubblici alla sanità, fino ovviamente al mondo della scuola.

I sindacati lo hanno indetto per protestare contro le scelte del Governo Meloni, giudicate insufficienti per tutelare i lavoratori e troppo attente invece a investire sul riarmo.

Per quanto riguarda il settore scolastico, a indire la protesta sono state soprattutto sigle minori come Cobas e Usb.

Ma occhio anche a un'altra data: le grandi sigle sindacali, come la Cgil, hanno indetto una nuova protesta per il 12 dicembre. Una giornata che, vista la maggiore adesione attesa, potrebbe rivelarsi maggiormente problematica, con un rischio ancora più alto di uno stop alle lezioni.

Intanto, la domanda che molti studenti e i loro genitori si fanno è: venerdì 28 novembre 2025 si andrà a scuola? La risposta non è scontata, ma in questo articolo troverete tutte le anticipazioni e le cose da sapere sui settori coinvolti, sugli orari e, soprattutto, se i cancelli delle scuole resteranno chiusi. 

Indice

  1. Le scuole saranno chiuse?
  2. I settori coinvolti 
  3. I motivi dello sciopero

Le scuole saranno chiuse?

La buona notizia per studenti e genitori è che, tra i sindacati che hanno proclamato lo sciopero di venerdì prossimo, quelli che riguardano il personale scolastico, come Usb e Cobas, rappresentano una quota ridotta dei lavoratori del settore.

Questo significa che l'adesione dovrebbe essere limitata e che, in teoria, le lezioni dovrebbero svolgersi regolarmente.

Attenzione, però: molti potrebbero comunque decidere di aderire, e non va sottovalutato che lo sciopero coinvolge anche i trasporti pubblici. Il personale scolastico pendolare, infatti, potrebbe risultare assente a causa dei disagi.

A prendere la decisione di aderire o meno - quindi di stabilire lo stop alle lezioni - è il Dirigente Scolasticoò. Ma la comunicazione, probabilmente, arriverà soltanto la mattina stessa della protesta. Nessun lavoratore, infatti, è obbligato a dichiarare in anticipo la propria adesione. È questo il motivo per cui il preside non può organizzarsi prima e dare un preavviso alle famiglie.

Solo il giorno dello sciopero, contando il personale assente (insegnanti, collaboratori scolastici, personale di segreteria), il dirigente potrà valutare se sia possibile garantire i servizi essenziali. Se questi servizi non possono essere assicurati, allora i cancelli resteranno chiusi. 

Tutto dipende, dunque, dalla sua valutazione: se le assenze sono limitate, le lezioni si svolgeranno. In questi casi, per gli studenti che risulteranno assenti, va ricordato che andrà portata la giustificazione al ritorno in classe.

I settori coinvolti 

Lo sciopero generale del 28 novembre 2025, ricordiamo, coinvolgerà una vasta gamma di settori, sia pubblici che privati. Tra i sindacati promotori ci sono anche Cub, Usb, Usi e Cobas.

Lo stop inizierà, in linea generale, alle ore 00:00 del 28 novembre e terminerà alle 23:59 dello stesso giorno.

Ecco una panoramica dei principali settori interessati e degli orari da tenere d'occhio:

  • Ferrovie e Trasporti Pubblici si fermeranno. Per il personale ferroviario lo sciopero inizia alle 21:00 del 27 novembre e termina alle 21:00 del 28 novembre.

  • Trenitalia e Italo garantiscono i servizi essenziali nelle fasce orarie di tutela: dalle 6:00 alle 9:00 e dalle 18:00 alle 21:00.

  • Per i mezzi pubblici urbani, gli orari variano da città a città. Il consiglio è quello di consultare i canali ufficiali delle singole aziende, per conoscere le fasce garantite.

  • Trasporto Aereo: si fermeranno anche il personale di volo e gli addetti all’handling. Sono attesi, perciò, ritardi e cancellazioni. Anche qui, sono garantite le fasce orarie di tutela: dalle 7:00 alle 10:00 e dalle 18:00 alle 21:00.

  • Sanità: lo sciopero è articolato dal turno montante della notte del 27 fino all'ultimo turno smontante del 28.

  • Vigili del Fuoco: sciopereranno per 4 ore.

I motivi dello sciopero

Come già detto, lo sciopero è una protesta contro le politiche del Governo, ma le richieste dei sindacati che hanno indetto la mobilitazione sono molto specifiche.

In particolare, tra gli obiettivi principali ci sono:

  • Indurre investimenti di maggiori risorse nella sanità, nella scuola e nel settore pubblico.

  • Portare a un aumento dei salari e alla riduzione del precariato.

  • Protestare contro la nuova legge di bilancio.

L'Unione sindacale di base (Usb) rifiuta "l’idea di un Paese basato sul ricatto, sulla precarietà, sulla repressione delle lotte e sulla obbedienza agli interessi dell’industria bellica".

Tra le richieste economiche più importanti ci sono:

  • 2000 euro in più nella paga base, a partire dal livello più basso, per ogni CCNL.

  • Aumenti salariali adeguati al costo della vita, tramite una nuova scala mobile.

  • La riduzione dell’orario a parità di salario.

Inoltre, i sindacati chiedono:

  • La nazionalizzazione delle aziende e delle infrastrutture strategiche.

  • Lo stop ad appalti e subappalti, definiti una "catena permanente di precarietà, divisione e morti sul lavoro".

  • L'introduzione del reato di omicidio sul lavoro e l'abolizione della Legge Fornero.

Lo sciopero, infine, è stato indetto anche per manifestare solidarietà al popolo palestinese, protestando contro "la guerra che distrugge i popoli, riduce la democrazia e sottrae fondi alla spesa sociale" e per la "rottura di ogni complicità con lo Stato genocida israeliano".

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