
Tutti i giornali parlano di un episodio avvenuto nei giorni scorsi in una scuola veronese, che ha sollevato un acceso dibattito sulla gestione delle diversità negli istituti scolastici.
Questo perché qualche giorno fa un ragazzo si è rifiutato di percorrere una scala di un istituto della zona.
Una scala particolare, simbolo di inclusività, per questo dipinta con i colori dell'arcobaleno, scegliendo invece di arrampicarsi sul corrimano per evitare di toccare i gradini. Rischiando anche di farsi male.Questa azione gli è costata una nota disciplinare e l'attenzione dei media, che hanno sollevato interrogativi sul vero significato di questo gesto. Ma la scuola ha chiarito che la motivazione della nota riguarda esclusivamente la sicurezza dell'alunno e non un giudizio ideologico.
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La scala arcobaleno e il suo significato
La scala in questione era stata dipinta dall’istituto con i colori dell'arcobaleno e con su scritte parole come "rispetto", "tolleranza", "ascolto" e "accoglienza". Un progetto che rispondeva alle indicazioni del Ministero per sensibilizzare gli studenti sulla Giornata contro l'omofobia.
A idearlo sono stati gli stessi studenti, con l'intento di trasmettere valori di inclusività e di contrasto alle discriminazioni. Il gesto dell'alunno, che ha rifiutato di percorrere la scala, è stato quindi visto come un segno di distanza dall’ideologia di inclusività e ha messo anche a rischio la sua sicurezza.
Il comportamento che ha scatenato il dibattito: la lettera dei genitori
L’Ufficio Scolastico del Veneto si è espresso sulla vicenda commentandola come gravissima e confermando anche che la nota disciplinare non aveva nulla a che fare con opinioni ideologiche. Il motivo era esclusivamente il comportamento pericoloso.
A quel punto sono però intervenuti i genitori del ragazzo, che hanno deciso di scrivere una lettera direttamente al Ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, spiegando che il figlio si sarebbe rifiutato di percorrere la scala "perché contrario alla comunità Lgbt".
In seguito, la scuola ha convocato il ragazzo per chiarire le motivazioni dietro il suo gesto. Una posizione, quella del ragazzo, che ha sorpreso la dirigenza, che si è detta, come riporta 'L'Arena', delusa dal fatto che il giovane non abbia compreso il vero spirito del progetto.
La politica e le reazioni sulla vicenda
Come riportato da ‘SkyTgCom24’, il fatto ha suscitato anche reazioni politiche.
La Lega ha criticato l’accaduto, riprendendo le parole dell'ex ministro Carlo Giovanardi, mentre +Europa ha preso le parti della dirigenza scolastica, difendendo la posizione educativa della scuola.
Il direttore dell'Ufficio scolastico regionale, Marco Bussetti, ha ribadito che l'educazione scolastica si basa su valori universali come la libertà e il rispetto delle differenze. A breve, il dirigente scolastico incontrerà la famiglia dello studente per chiarire ulteriormente la situazione e garantire che l'educazione alla libertà e alla comunità resti al centro del lavoro scolastico.