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di Cristina Montini
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Ritorno a scuola e situazione degli edifici scolastici: violazione norme antincendio, rischio sismico, mancanza di presidi, progessori e bidelli

Le scuole stanno riaprendo in questi giorni, ma i nodi già arrivano al pettine: mancano presidi, professori, bidelli e risorse per accendere i termosifoni questo inverno. Viaggiando da Nord a Sud, non si prospetta un sorridente anno scolastico.

LOMBARDIA E VENETO – In Lombardia si sta affrontando il problema della mancanza di presidi. Dopo l’annullamento del concorso regionale per dirigenti scolastici, a causa delle buste troppo trasparenti che lasciavano intravedere i dati dei candidati, la regione si è trovata senza personale sufficiente per dirigere gli istituti lombardi. In attesa che il Consiglio di Stato a novembre decida in via definitiva sulla questione, sono stati nominati 475 reggenti, molti di questi già presidi di altre scuole che dovranno dividersi, in alcuni casi, anche tra cinque istituti. Spostandoci in Veneto, vediamo che presidi e insegnanti qui sono già stati assegnati, ma a mancare sono i bidelli.

LIGURIA – A Savona è l’assessore alla viabilità e all’edilizia scolastica a fare una dichiarazione shock: “Dal primo gennaio 2013 non saremo più in grado di garantire il riscaldamento nelle scuole superiori del savonese né gli interventi di pulizia nelle strade provinciali in caso di neve e ghiaccio”. A causa dei tagli previsti dalla spending review, sarà un lungo e freddo inverno nelle scuole della provincia ligure.

MOLISE – Anche a Campobasso si denuncia una situazione insostenibile e lo fa il sindaco della città bloccando l’apertura della maggior parte degli istituti scolastici, perché non rispettano le norme di sicurezza antincendio. Il sindaco Gino di Bartolomeo incontrerà il prossimo 19 settembre il Ministro degli Interni Cancellieri per risolvere la situazione: in base alla normativa in vigore sull’agibilità statica, igienico-sanitaria e di prevenzione incendi, quasi tutte le scuole di Campobasso risulterebbero non in regola. Si chiede, quindi, di consentire alle province di adeguarsi alle regole in modo graduale visto che allo stato attuale e con le risorse a disposizione non è possibile fare tutto e subito. Tuttavia, questa soluzione non farebbe che procrastinare ancora una volta la soluzione della sicurezza delle scuole che, proprio per sua natura, dovrebbe invece essere considerata urgente.

UMBRIA E CAMPANIA – A Perugia il problema che sembra essere più importante riguarda il posto in cui sono sorte le scuole. Molti edifici scolastici originariamente erano stati concepiti per altri utilizzi e ora i disagi si fanno sentire. In alcuni casi mancano i parcheggi per i genitori che accompagnano i propri figli, in altri manca il marciapiede per accedere a scuola e tutto ciò provoca disagi nella viabilità e potrebbe aumentare il rischio di incidenti in cui gli studenti possono rimanere coinvolti. A Napoli, invece, a pochi giorni dal ritorno sui banchi, numerose sono le segnalazioni circa la mancanza di strisce pedonali in prossimità delle scuole.

[email=redazione@skuola.net]SEGNALALO A SKUOLA.NET[/email] - Molti di questi problemi sono comuni anche ad altre regioni, anzi, nella maggior parte dei casi ci si trova a doverne affrontare più di uno allo stesso tempo. Raccontateci, quindi, com’è il vostro rientro a scuola: quali disagi dovete sopportare, che cosa non funziona ancora correttamente e di che cosa sentite di avere bisogno?

La tua scuola è diversa, funziona tutto alla perfezione?

Cristina Montini