Giulia.Onofri
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Ritorno a scuola in presenza: la lettera di una mamma

Tra pochi giorni inizierà il nuovo anno scolastico 2021/2022 che sin da subito sarà improntato ad un ritorno della didattica in presenza per tutte le classi.
L’intento più volte dichiarato dal Ministero dell’Istruzione è infatti quello di tornare gradualmente alla normalità, accantonando quindi la didattica a distanza e recuperando anche la dimensione sociale della scuola grazie all’interazione fra studenti e docenti.
Grazie alle adesioni alla campagna vaccinale nei mesi scorsi e alla recente decisione da parte del Governo di rendere obbligatorio il Green Pass per il personale scolastico, il ritorno nelle aule al 100% sembra oggi non essere più un miraggio così lontano.
La situazione attuale della pandemia consente dunque alle scuole di organizzare una didattica in presenza rispettando le regole anti Covid vigenti tra cui l’uso delle mascherine, il distanziamento interpersonale, l’igienizzazione delle mani e l’areazione costante dei locali.

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Il ritorno a scuola è l’inizio di una “nuova normalità” da costruire: il testo della lettera di una mamma

Tornare finalmente a scuola dopo quasi due anni di didattica a distanza totale o alternata è una notizia che dà la speranza di poter ricominciare vivere in un modo più vicino alla normalità e per questo solleva l’umore non solo di tutti i docenti e gli studenti ma anche delle rispettive famiglie.
In merito a questo passo avanti che la scuola sta tentando di fare, per riportare almeno uno sprazzo di normalità nei luoghi di istruzione italiani, una mamma che ricopre anche il ruolo di vicepresidente del Consiglio di Istituto di una scuola di Roma, ha scritto una riflessione in cui sottolinea lo stato d’animo e il punto di vista dei genitori che finalmente possono vedere i figli tornare di nuovo a sedere nei banchi della propria classe, insieme a tutti gli altri compagni.
Pur con tutte le cautele e le instabilità che una situazione come quella che stiamo vivendo comporta, è infatti importante ripristinare quella che questa mamma definisce come una “nuova normalità fatta di mascherine, distanziamento, turni di entrata ed uscita scaglionati. Ma si tratta di regole che è importante seguire per poter mantenere in equilibrio nel tempo una fase della pandemia come questa in cui i vaccini si scontrano con le numerose varianti del virus.
Insomma, anche se la pandemia continua a diffondersi e il termine “resilienza” è diventato il motto di molte persone, il ritorno a scuola in presenza al 100% rappresenta per tutti “un degno inizio di ritorno alla “normalità!".
Di seguito è possibile leggere il testo integrale:

In questo periodo, l’anno scorso, sotto gli ombrelloni se ne sentivano tante in merito alla scuola. Tra le persone “comuni” era quasi l’argomento del giorno. Ognuno diceva la sua, informazioni ed opinioni da ogni dove, c’era sistematicamente chi riportata fantomatiche soffiate ricevute dall’amico dell’amico che aveva un amico dirigente scolastico. Ma in realtà, regnava l’ignoto. Insomma, situazione delirante, per non far salire il livello di ansia di un genitore normotipo la soluzione ideale sarebbe stata la momentanea, ma istantanea, sordità. Quest’anno, stesso periodo, altro quadro. Tutto (semi) tace! Si sente qualche voce che esclama “speriamo che in classe possano almeno togliere le mascherine” qualche altra che dice “ speriamo il green pass non diventi obbligatorio per andare a scuola” oppure “speriamo che quest’anno siano più organizzati di quello passato” ma anche “speriamo che ci vada bene come l’altro anno”. Speranze, più che altro, più o meno condivisibili, che avanzano timidamente quasi come se non se ne dovesse parlare, forse per scaramanzia ma probabilmente, soprattutto, poiché, inconsciamente, già si sa quasi tutto. Questo perché? Suppongo perché l’essere umano possiede un bagaglio di risorse ereditate dal passato, che gli consentono di resistere, adattarsi, apprendere e superare le avversità. Ovvero, resilienza (termine infatti molto in voga ultimamente).
Quindi, la normalità, a lungo andare, diviene quella che viviamo in quel momento. Vale a dire che ricercare ora una normalità passata inizia ad essere più difficoltoso di quanto si possa credere. Viviamo nella nostalgia dei “bei tempi”… Oramai dopo quasi due anni che il mostro della paura di essere contagiati, o addirittura di contagiare, si è insediato in noi, la normalità è quasi sperare di farla franca. Per la maggior parte dei genitori, far indossare ai propri figli le mascherine in classe, le entrare e le uscite scaglionate, mantenere le distanze, non poter fare più uscite didattiche, la Dad sono state, nel corso dello scorso anno scolastico, la conseguenza, nel migliore dei casi, della fuga dalla reclusione: la quarantena!
Per i più “fortunati”, come la sottoscritta, i propri figli sono riusciti a frequentare in presenza più o meno tutto l’anno scolastico e poter perlomeno socializzare con i loro compagni, ma per i genitori meno fortunati purtroppo i propri figli non hanno avuto questa stessa opportunità.
Il prossimo anno scolastico è alle porte ed in sincerità, da genitore, non ho grandi ambizioni ed aspettative, cerco di essere realista, di non illudere i miei figli e faticosamente di ricercare una Nuova normalità; non quella che, con rammarico, ricordiamo, tuttavia, neppure, spero, quella vissuta lo scorso anno.
Mi auguro che, specialmente per quei bambini e per quei ragazzi che l’anno passato non hanno avuto condizioni più favorevoli di altri, si possa, con le dovute precauzioni ed attenzioni, che non ci molleranno per un considerevole arco di tempo (realismo, appunto), affrontare un anno scolastico socializzando davvero in classe. Sentire il suono della campanella, vedere dal vivo i loro insegnanti, svolgere le interrogazioni, quelle “vere”, gioire insieme per l’ultimo giorno di scuola.
La presenza costante in classe: questo, a mio avviso, sarebbe un degno inizio di ritorno alla “normalità!
".

Lettera di Sara Paoloni

Data pubblicazione 7 Settembre 2021, Ore 12:12
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